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O’ sole mio, la storia della canzone napoletana più famosa al mondo

O sole mio, spartito

Tra i tanti simboli della città di Napoli vi è il sole, il quale contribuisce a rendere la realtà partenopea ancora più affascinante e suggestiva agli occhi dei turisti, che arrivano da ogni parte del mondo per ammirarla.

Il sole a Napoli è davvero parte integrante della città: si può dire che il sole a Napoli è davvero vita, quotidianità.

E tutto questo risulta ancora più chiaro e nitido se si pensa ad una delle canzoni napoletane più famose del mondo, ovvero “O’sole mio”, che è stata composta addirittura prima dell’inizio del cosiddetto “secolo breve”: forse molti non sanno che questa melodia venne composta nel 1898.

Questa canzone, il cui titolo è un capolavoro di semantica, considerando la capacità di esprimere concetti molto profondi con pochissime parole, è tra quelle più apprezzate al mondo e la conferma è data dal fatto che sia stata incisa da una miriade di artisti.

A questo proposito basti pensare che l’hanno cantata artisti del calibro di Enrico Caruso, Luciano Pavarotti, solo per citare 2 nomi. Inoltre anche Elvis Presley, nell’ormai lontano 1960, ne trasse chiara ispirazione per la sua “It’s now or never“.

Se poi ancora non si crede al fatto che questa canzone abbia fatto davvero la storia, basti pensare che è stata capace di travalicare i confini della musica.

Un esempio?
Proust la citò in uno dei volumi de “Alla ricerca del tempo perduto“.

O’sole mio è capace di colpire al primo ascolto e di risultare magnifica nonostante una grande semplicità strutturale e concettuale: e probabilmente è proprio questa la sua grande forza, quella che le ha contribuito a renderla un pezzo immortale, ancora oggi conosciuto in tutto il mondo.

Ma qual è la storia di quella che oggettivamente continua ad essere la canzone napoletana più famosa a livello internazionale?

Le origini di O’ sole mio

Va detto che l’origine di questa canzone e la genesi del suo successo sono davvero particolari e potrebbero sembrare decisamente poco verosimili. I “padri” del pezzo simbolo della città di Napoli sono stati Eduardo di Capua e Giovanni Capurro: al primo si deve la struggente melodia che accompagna il testo della canzone, frutto invece dell’abilità del secondo.

Ebbene, pochi forse sanno che Eduardo di Capua, quando mise sul pentagramma le note di questo capolavoro, si trovava ad Odessa, intento a guardare l’alba sul Mar Nero, in una pausa di un tour con il padre.

Leggenda vuole che nel momento in cui si sedette al piano per comporre la melodia di O’sole mio, il testo, composto dall’amico Giovanni Capurro, gli fosse già stato fatto recapitare da quest’ultimo.

Insomma, la canzone che ancora oggi è simbolo di Napoli, non fu composta guardando il sole sorgere sulla città partenopea, ma in una realtà assai diversa e lontana. Tuttavia questo non cambia quella che è l’essenza ed il messaggio di questo capolavoro: l’amore per la città di Napoli, la napoletanità e la malinconia per la lontananza da una città che per chi vi nasce è davvero una seconda pelle.

Un’altra curiosità sta nel fatto che la canzone inizialmente non ebbe il successo sperato, non riuscendo a vincere ad inizio ‘900 quello che all’epoca era il concorso più importante nell’ambito della canzone napoletana.

Tuttavia, come spesso accade, un grande insuccesso è il preludio a qualcosa di inaspettato e grandioso, cosa che per O’sole mio è avvenuta.

Come?
Grazie al pubblico, che a differenza della giuria di quel concorso, ne decretò il grandissimo successo, apripista per l’ingresso nella leggenda.

Il testo e le parole di O’ sole mio

Che bella cosa è na iurnata ‘e sole
n’aria serena doppo na tempesta!
Pe’ ll’aria fresca pare già na festa
Che bella cosa è na iurnata ‘e sole
Ma n’atu sole,
cchiù bello, oje ne’
‘O sole mio
sta ‘nfronte a te!
‘O sole, ‘o sole mio
sta ‘nfronte a te!
sta ‘nfronte a te!
Quanno fa notte e ‘o sole se ne scenne,
me vene quase ‘na malincunia;
sotto ‘a fenesta toia restarria
quanno fa notte e ‘o sole se ne scenne.
Ma n’atu sole,
cchiù bello, oje ne’
‘O sole mio
sta ‘nfronte a te!
‘O sole, ‘o sole mio
sta ‘nfronte a te!
sta ‘nfronte a te!