Patto per Napoli, tasse d’imbarco e aumenti Irpef: ecco i rincari previsti dal Comune

Passeggero all'aeroporto

La nuova giunta del Comune di Napoli con a capo il sindaco Gaetano Manfredi sta lavorando al Patto per Napoli ed anche, di conseguenza, sull’uso del finanziamento statale previsto dalla Legge Finanziaria 2022 per la nostra città, tra le altre.

La riunione della Commissione di Bilancio ha discusso temi importanti come l’aumento dei canoni di concessioni e di affitto, ma anche dell’addizionale Irpef, della riscossione dei crediti, di una nuova tassa d’imbarco, della gestione del patrimonio immobiliare, come le case popolari, e della riorganizzazione delle partecipate.

Uno degli scopi principali è di aumentare le entrate del Comune considerato che a Napoli è stato stimato un disavanzo procapite di oltre 700 euro.

A livello nazionale è stata decisa l’erogazione di 2 miliardi e 270 milioni di euro per quattro città tra cui Napoli, un contributo che sarà consegnato in 21 anni fino al 2042. La maggior parte, però, si concentrerà nei primi 4 anni e sarà la futura Conferenza Stato-Città a definirne i dettagli. A Napoli arriverà una percentuale tra il 45 e il 50%, dunque circa 1,2 o 1,3 miliardi di euro.

I nuovi rincari per il Comune di Napoli

Nella riunione della Commissione Bilancio si è discusso circa l’introduzione dei seguenti nuovi aumenti:

  • la tassa di imbarco aeroportuale e portuale;
  • l’aumento del canone di concessione e di affitto;
  • aumento dell’addizionale comunale Irpef.

Con queste operazioni lo scopo è incassare 300 milioni in circa 20 anni che si aggiungeranno ai finanziamenti statali ed il Comune dovrà iniziare un percorso impegnativo in questo senso.

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La tassa d’imbarco

Non sappiamo con precisione a quanto ammonterebbe questa tassa di imbarco sia per l’aeroporto di Capodichino sia per il Porto di Napoli poiché se ne dovrà discutere, ma a novembre fu depositato un emendamento Salva-Napoli in Senato che ne decretava l’ammontare al massimo ad 1 euro. L’emendamento è stato poi cancellato proprio perché ci sarà questo stanziamento per le città con i conti in rosso, come Napoli.

Nonostante ciò, con il Patto per Napoli di cui stiamo parlando in questo articolo, la giunta vuole inserire la tassa di imbarco e, se le cifre restano quelle del precedente emendamento, si potrebbe trattare di:

  • una cifra di massimo 1 euro in più di diritti di imbarco per ogni passeggero che parte dall’aeroporto di Capodichino;
  • la stessa cifra per chi si imbarca sui traghetti e le navi del Porto;
  • saranno esclusi i pendolari che devono andare sulle isole per motivi lavorativi.

Addizionale comunale Irpef e transazioni tombali

Sempre nel Patto per Napoli si è parlato dell’aumento dei canoni di concessione e di affitto che aumenteranno.

Inoltre, sarà rincarata anche l’addizionale comunale Irpef. Per capirci meglio:

  • l’Irpef è l’imposta sul Reddito delle Persone Fisiche e si paga in base a delle aliquote, cioè scaglioni, a seconda del proprio reddito annuale;
  • l’addizionale è la quota di imposta che chi è tenuto a pagare l’Irpef deve al comune in cui ha il proprio domicilio fiscale, sempre in base a delle aliquote;
  • ecco, per il Comune di Napoli è previsto l’aumento di questa addizionale.

Il Patto per Napoli prevede anche transazioni tombali con i creditori a cui andrà il 40-80% dei crediti. Significa che i creditori del Comune di Napoli:

  • possono richiedere la transazione tombale;
  • la transazione tombale si ha quando nessuna delle parti in causa in una determinata situazione giuridica può avanzare altre contestazioni e non ha più nulla a pretendere;
  • quindi, ai creditori commerciali del comune sarà riconosciuto un valore tra il 40 e l’80%, a seconda dell’anzianità del credito;
  • chi non partecipa non avrà il diritto al credito.

I lati positivi: assunzioni e migliori riorganizzazioni

Ci sono anche dei lati positivi in questo Patto, non solo aumento di tasse. Infatti, sono previste:

  • assunzioni a tempo determinato;
  • un miglioramento dei servizi pubblici;
  • minori spese nell’organizzazione degli uffici e nella gestione del personale;
  • anche una riqualificazione del patrimonio tramite concessioni;
  • riqualificazioni del patrimonio immobiliare da affiancare a una migliore politica di alienazioni.
Ufficio

Stop alla vendita delle case popolari: valorizzare il patrimonio immobiliare

Questo aspetto merita un approfondimento perché la gestione del patrimonio è stata spesso finalizzata a vendite per risanare il predissesto, ma ora non si continuerà così. Dunque, ci sarà uno stop soprattutto alla vendita delle case popolari.

Bisogna gestire meglio il patrimonio, valorizzandolo con concessioni e riqualificazioni, come dichiarato dall’Assessore al Bilancio Pier Paolo Baretta, mentre le alienazioni, cioè le vendite, vanno pensate con più oculatezza.

Il patrimonio comunale è di più di 60000 unità divise in degradate, popolari, di pregio e di valore storico, quello disponibile è di 30000 immobili dal valori di circa 5 miliardi di euro. Per quello indisponibile sarà fatto un nuovo censimento.

Quando sarà definito il Patto per Napoli

Questo patto inizierà a definirsi meglio dal 21 gennaio, quando ci sarà la discussione nel Consiglio Comunale, e nel testo dell’accordo con il Governo Draghi entro il 15 febbraio.

Invece, entro il 31 marzo ci sarà la Conferenza Stato-Città per la ripartizione dei fondi da dividere tra Napoli , Palermo, Reggio Calabria e Torino.

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Scritto da Fabiana Bianchi
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