Napoli, spinaci avvelenati dallo stramonio: cosa è e come riconoscerlo

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Gli spinaci tornano a preoccupare sul territorio napoletano. Dopo lo spaventoso caso della mandragora scambiata come spinacio (in un articolo abbiamo ampiamente spiegato le differenze) ora tocca a un prodotto surgelato contaminato dallo stramonio.

A dare l’allarme è Francesco Emilio Borrelli, difatti, un cittadino si è rivolto al deputato dei Verdi-Sinistra dopo che sua madre è stata avvelenata dal prodotto. Questo quanto riportato dal napoletano:

“L’altra sera mia mamma ha comprato degli spinaci surgelati in un supermercato nella Sanità ed è stata avvelenata riteniamo dalla pianta stramonio.

Volevo diffondere la notizia tramite il suo prezioso lavoro sui social e anche al di fuori, perché il direttore del supermercato quando mia mamma ha denunciato la notizia le ha risposto dicendo: ‘Signora, volete i soldi indietro o un’altra busta?’ Vorrei ringraziare gli operatori dell’ambulanza che sono stati tempestivi nel soccorso, e che hanno dovuto fare 3 siringhe di adrenalina e 2 di bentelan. Inoltre, è venuta a casa l’ASL ed ha sequestrato la merce e sono andati anche al supermercato interessato. Noi abbiamo deciso di sporgere denuncia”.

Ritirato un lotto di spinaci surgelati

La Regione ha attivato l’allerta e il SIAN (Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione) in seguito a questa segnalazione riguardo la presenza di stramonio in un alimento. La direzione dell’ASL è stata contattata per effettuare controlli approfonditi e verificare la veridicità della segnalazione.

Il deputato Borrelli ha dichiarato che è necessario essere certi della situazione per evitare allarmismi e colpire eventuali responsabili.

Intanto online, ministero della Salute ha pubblicato una segnalazione per un lotto di spinaci non conforme ai requisiti di legge per poter essere commerciato, ma che è già presente sugli scaffali dei supermercati. Il lotto incriminato, identificato come L2299C, ha una confezione da 450 grammi con scadenza ad aprile 2024 e il motivo del richiamo è legato alla presenza di corpi estranei simili al frutto dello stramonio.

Che cos’è lo stramonio e come riconoscerlo

Conosciuto anche come “erba del Diavolo” o “pianta del Diavolo”, lo stramonio contiene la daturina, un principio attivo formato da diversi alcaloidi del gruppo delle tropeine. L’assunzione di questa pianta può causare una serie di effetti avversi, tra cui eccitamento, delirio, allucinazioni, vertigini, disturbi visivi e debolezza.

I sintomi possono variare in intensità a seconda della sensibilità del soggetto. In piccole dosi, può causare mal di testa e sonnolenza, mentre in dosi eccessive può portare a convulsioni, coma e la paralisi della muscolatura respiratoria, con conseguente morte.

Anche se lo stramonio è stato usato in passato e in alcune culture per scopi rituali, è importante essere consapevoli del suo potenziale pericolo e riconoscerlo per evitare intossicazioni.

Lo stramonio potrebbe essere confuso con altre piante comuni come gli spinaci, ma si differenzia per le sue foglie a forma di cuore, i fiori bianchi o gialli e i frutti che sembrano bacche. Tuttavia, l’identificazione precisa di questa pianta potrebbe richiedere l’assistenza di un esperto in botanica.

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Scritto da Andrea Navarro
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