Vertigo 20 al Museo di Pietrarsa per il Napoli Teatro Festival [Recensione]

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Suggestione, potere evocativo della danza ed una magica location. “Vertigo 20” in prima mondiale al Museo di Pietrarsa per il Napoli Teatro Festival.

Gran ritorno per la compagnia israeliana di danza contemporanea Vertigo Dance Company al Napoli Teatro Festival. Dopo lo strabiliante successo dello scorso anno con gli spettacoli Null e The birth of the Phoenix la coreografa Noa Wertheim ha realizzato un’altra performance site-specific per celebrare i venti anni della compagnia: Vertigo 20.

Per farlo ha scelto come location il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa, l’antica ferrovia situata nel quartiere di San Giovanni a Teduccio, ai confini tra Portici e San Giorgio a Cremano, una struttura che immerge il visitatore nel passato, tra le prime locomotive del nostro paese fatte costruire nel 1840.

Vertigo 20 Pietrarsa

Uno straordinario posto tra il Vesuvio e il mare, tra treni e vecchi binari che hanno unito l’Italia fino ai nostri giorni, reso ancor più magico al calar del sole, quando i raggi della luce dorata fanno brillare le superfici, scintillare le onde del mare e creare la giusta atmosfera che accompagna lo spettatore alla fruizione teatrale.

La Vertigo Dance Company, oltre a comporre splendide coreografie di danza contemporanea, mette a punto le proprie performance lasciandosi ispirare dal luogo in cui dovrà esibirsi, come a trarne la giusta energia e la giusta “vita” da portare in scena e da trasmettere al suo pubblico, con il quale si crea un dialogo sempre diverso, un’interazione sempre nuova.

Vertigo 20 Museo di Pietrarsa

La Sala dei 500, che ha ospitato ieri sera la prima mondiale dello spettacolo Vertigo 20, era colma di spettatori, desiderosi di assistere alla nuova coreografia che, con le parole di Noa Wertheim:

“si dipana dal reale al surreale, dall’intimo al teatrale, dall’impalpabile al tangibile. Il particolare linguaggio del corpo dei danzatori sarà capace di offrire un ventaglio di immagini che spaziano dalla vivacità alla malinconia. Si tratta di un processo rituale, di una spettacolare clessidra che misura il fluire del tempo”.

Sul palco ci sono dodici danzatori che creano la scena con i propri corpi, con il ritmo dei loro gesti, della loro impressionante forza fisica che allo stesso tempo li rende leggeri. A fare da scenografia solo dei ripiani posti a varie altezze sulle pareti sulle quali i ballerini si siedono, dai quali si lanciano in virtuosismi fisici ed acrobatici come se fossero dei trampolini. E una serie di palloncini bianchi, collocati stesso dai danzatori in scena alla fine dello spettacolo, che conferiscono maggiore plasticità all’azione e anche maggior suggestione visiva.

Vertigo 20 Museo Pietrarsa

Momenti corali, di coppia, o assoli dimostrano la loro stragrande capacità di creare la coralità della danza, in cui si alterna la sincronia con l’asincronia, pur sempre inseguendo l’armonia polifonica dei movimenti.

Le musiche di Ran Bagno, storico compositore della compagnia, accompagnano i danzatori fin quasi a dettarne i passi, contribuendo a creare l’atmosfera suggerita dai loro movimenti, ora di allegria, ora di sconforto, ora di serenità, ora di sconvolgimento. Tutto a comporre un collage di momenti che trasmettono emozioni e sensazioni uniche allo spettatore che riesce a decodificare quel magico ed enigmatico linguaggio fatto di gesti e movimenti, trasportandolo in un viaggio spirituale dentro sé stessi, attraverso il potere della danza.

Vertigo 20 Pietrarsa

Noa Wertheim porta da anni avanti l’idea che l’espressione artistica e culturale possa contribuire al cambiamento sociale ed ambientale, che la danza possa diventare un modo per richiamare ogni essere umano alla sua vera natura, al suo contatto col mondo.

La performance lascia nello spettatore delle sensazioni uniche, la convinzione di aver percorso un brevissimo viaggio in territori sconosciuti, le cui immagini e visioni non svaniscono immediatamente, anzi, restano nella memoria, indelebili ed accentuate anche dallo splendido tramonto sul mare che il Museo di Pietrarsa ha regalato agli spettatori diventando parte integrante dello spettacolo. É il potere evocativo di questo tipo di danza…

Repliche stasera e domani sera alle ore 20:15.

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Scritto da Valentina D'Andrea
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