Scandalo BeautierBoutique, la palette è una truffa da 15 euro?

beautierboutique palette
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Recentemente, BeautierBoutique e il suo set BEAUTIER PALETTE™ sono diventati l’epicentro di un scandalo che ha scosso la comunità di TikTok e oltre. La controversia ha avuto inizio quando l’Influencer Onesta ha rivelato che il kit, promosso da numerosi influencer sulla piattaforma, nascondeva sotto una copertura apparentemente raffinata un prodotto di qualità e valore inferiori. La scoperta ha sollevato interrogativi non solo sulla trasparenza delle pratiche di marketing nel settore della bellezza, ma anche sull’etica professionale degli influencer coinvolti.

Il dibattito che ne è seguito ha visto una divisione tra chi difende le pratiche dell’azienda come parte del gioco imprenditoriale e chi, invece, critica l’inganno nei confronti dei consumatori, portando alla luce questioni fondamentali riguardanti la fiducia e la credibilità nel mondo digitale.

Influencer Onesta è stata la prima a scoprire la copertina

L’attenzione si è concentrata su BeautierBoutique quando l’Influencer Onesta ha portato alla luce una verità sorprendente riguardo al tanto acclamato BEAUTIER PALETTE™. Acquistando il kit e analizzandolo più da vicino, l’influencer ha scoperto che la copertina esteticamente accattivante celava in realtà un prodotto completamente diverso. Sotto una sottile pellicola, si nascondeva un altro set, denominato “Bronze Girl”, caratterizzato da una grafica molto più semplice e giocosa, chiaramente indicativa di un articolo di fascia economica.

La rivelazione dell’influencer ha sollevato molti dubbi sulla reale qualità e sul valore del set BEAUTIER PALETTE™, venduto a 35€ in offerta, rispetto al suo prezzo originale di 65€. L’incongruenza tra il prezzo di vendita e il costo effettivo del prodotto, stimato tra gli 8€ e i 15€, ha alimentato un acceso dibattito sulla trasparenza e l’onestà delle pratiche commerciali adottate da BeautierBoutique.

La questione è diventata ancora più intricata con la scoperta che, sebbene il kit non fosse disponibile per l’acquisto in Italia, prodotti simili con caratteristiche e prezzi comparabili erano facilmente reperibili su piattaforme come Aliexpress ed Ebay, sollevando sospetti su una possibile manovra imprenditoriale di basso livello da parte dell’azienda.

Le reazioni della comunità su TikTok e le scuse degli influencer

La rivelazione dell’Influencer Onesta ha scatenato un’ondata di reazioni all’interno della comunità di TikTok e tra gli influencer che avevano inizialmente promosso il BEAUTIER PALETTE™. Molti di questi ultimi hanno compiuto un doppiogiochista ritrattando il proprio supporto al prodotto e distanziandosi pubblicamente dalla BeautierBoutique.

Una mossa che ha evidenziato la delicata questione della responsabilità e dell’integrità nel mondo del marketing influencer.

@disaster_makeup

Risposta a @🐾Lara Procaccianti🐾 Questa é la mia esperienza con Beautier e la “sua” palette #palettebeautier #beautier #makeup #disasterlife

♬ suono originale – Disasterlife_

Gli utenti della piattaforma e gli osservatori esterni hanno espresso sentimenti misti: da un lato, c’è chi ha criticato aspramente l’azienda per le sue pratiche ingannevoli, dall’altro, chi ha sottolineato come simili manovre siano purtroppo comuni in diversi settori commerciali. La discussione ha sollevato importanti interrogativi sulla fiducia che i consumatori ripongono negli influencer e sulla trasparenza delle aziende nel presentare i propri prodotti.

L’episodio ha innescato un dibattito più ampio sulla credibilità nel marketing digitale, con molti che chiedono una maggiore regolamentazione e chiarezza nelle collaborazioni tra marchi e influencer, al fine di proteggere i consumatori da potenziali inganni.

La risposta di beautierboutique

In risposta all’ondata di critiche e al crescente scandalo, BeautierBoutique ha rotto il silenzio, difendendo la propria posizione. L’azienda ha ammesso che il BEAUTIER PALETTE™ era effettivamente il prodotto “mascherato” sotto la marca “Bronze Girl”, ma ha giustificato la sua azione come una “normalissima manovra imprenditoriale”. Hanno sottolineato che il prezzo ridotto del kit nei paesi in via di sviluppo era dovuto alla necessità di adattarsi alle diverse capacità di spesa, mantenendo comunque un margine di profitto, seppur ridotto.

La spiegazione, tuttavia, non ha placato gli animi. Molti hanno criticato l’azienda per la mancanza di trasparenza e per aver ingannato i consumatori riguardo alla vera origine e valore del prodotto. Inoltre, sono emersi ulteriori dubbi sull’identità e sulla legittimità dell’azienda, data la scoperta che sul sito di BeautierBoutique mancavano informazioni cruciali come la partita IVA, e che l’unico contatto fornito era un indirizzo email Gmail, piuttosto che un canale ufficiale dell’azienda.

Il dominio web con dati whois anonimi ha sollevato ulteriori preoccupazioni sulla trasparenza e sull’affidabilità dell’azienda, contribuendo a una percezione negativa della stessa all’interno della comunità online.

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Scritto da Gennaro Marchesi
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