Sanremo, lo spot del bacio della Liguria con effusioni gay. Ma è davvero abbastanza?

liguria-bacio-lgbt

Al Festival di Sanremo, un evento televisivo seguito da milioni, uno spot ha fatto discutere: la Liguria si è presentata con una campagna pubblicitaria inclusiva per promuovere le sue bellezze. La scelta del momento della trasmissione, subito dopo la mezzanotte, sembra una strategia apposita.

Lo spot del bacio della Liguria con bacio gay

Nel cuore della notte sanremese, la Liguria ha cercato di essere protagonista con uno spot progressista: coppie che si scambiano gesti d’affetto tra i panorami liguri, tra queste, anche una coppia di donne che si baciano (una sola, tra tante eterosessuali).

Una scelta audace che ha acceso i riflettori sulla regione, non solo per le sue bellezze naturali ma anche per un messaggio di apertura e inclusione. Ma l’assenza di un bacio tra uomini solleva domande, in un contesto dove la visibilità LGBTQ+ è sempre più al centro del dibattito culturale e sociale.

Due donne si, ma due uomini no?

L’inclusione di coppie lesbiche nello spot è un passo importante verso la visibilità LGBTQ+, ma l’omissione di coppie gay maschili evidenzia una discrepanza nella rappresentazione dell’amore omosessuale.

In un’era che richiede uguaglianza e riconoscimento di tutte le forme d’amore, questa scelta selettiva solleva interrogativi sull’equità stimolando una riflessione sulla società odierna che ancora storce il naso per alcune relazioni (davvero?).

In diretta durante Sanremo, ma dopo la mezzanotte

La decisione di mandare in onda lo spot dopo la mezzanotte potrebbe riflettere una strategia di programmazione pensata per evitare controversie o per raggiungere un pubblico notturno, presumibilmente più aperto a messaggi di inclusività.

Questo timing specifico accentua la natura provocatoria e al contempo cautamente calcolata della campagna, ponendo la Liguria come una regione che, pur volendo promuovere un’immagine di accoglienza e modernità, naviga le complesse acque della rappresentazione LGBTQ+ nel mainstream mediatico italiano.

Quindi, inclusività sì, ma solo un po’ e dopo mezzanotte.

Seguici su Telegram
Scritto da Andrea Navarro
Parliamo di: ,
Potrebbero interessarti