Sanremo 2023: Chiara Ferragni devolve il compenso. Ecco perché

Chiara Ferragni
Fonte immagine: profilo Instagram Chiara Ferragni (@chiaraferragni)
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Chiara Ferragni, co-conduttrice di Sanremo 2023, nelle ultime ore ha deciso di devolvere il suo compenso della serata inaugurale e finale per combattere la violenza contro le donne. A rivelarlo è stata lei stessa durante una conferenza stampa al Palazzo Parigi di Milano, dove si è presentata con un cuore rosso.

Dopo essere rimasta scandalizzata per la vicenda di Stefano e Valentina a C’è Posta per Te, Chiara Ferragni ha deciso di mandare un altro messaggio molto forte.

Nel corso della conferenza stampa che si è tenuta ieri al Palazzo Parigi di Milano, l’imprenditrice, che sarà la co-conduttrice della serata inaugurale e finale del Festival di Sanremo 2023, ha rivelato di aver devoluto tutto il suo compenso a D.I.RE, la rete nazionale antiviolenza che si occupa di contrastare la violenza sulle donne.

E, per ribadire questo concetto, si è presentata alla conferenza con un cuore rosso appuntato sulla giacca e una maglietta con scritto “Girls supporting Girls”.

Chiara Ferragni, ecco perché ha deciso di devolvere tutto il suo compenso a D.I.RE

Parlando del suo gesto, la Ferragni ha dichiarato che la violenza fisica è più facile da riconoscere, ma:

“…per me è più importante parlare di violenza psicologica, di cui io sono stessa sono stata vittima.”

Per la moglie di Fedez ci sono atteggiamenti da non sopportare e che vanno riconosciuti per dire “Io non me lo merito.”

“Ho accettato di co-condurre il Festival di Sanremo 2023 anche per questo motivo: perché voglio sensibilizzare il pubblico italiano su questi temi.”

La violenza psicologica, di cui abbiamo visto un brutto esempio nella puntata di sabato 7 gennaio 2023 di C’è Posta per Te, è più insidiosa perché non se ne vedono i segni, ma può distruggere comunque la personalità di una donna e portarla a isolarsi dagli amici, dai familiari e dalle persone a cui vuol bene per un amore malato.

E uscirne non è facile, perché la maggior parte delle donne e delle ragazze che ci hanno provato, come purtroppo leggiamo ancora nelle pagine della cronaca nera, sono state poi uccise dagli ex partner, dagli ex compagni e, nei casi peggiori, dai fratelli o da altri familiari, perché non accettavano di aver perso il “controllo” su di loro.

Parlarne quindi è importante, perché non è accettabile che, soltanto nelle prime due settimane del 2023, ci siano già stati tre femminicidi confermati, uno dei quali riguardante una ragazza molto giovane (23 anni).

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Scritto da Francesca Orelli
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