Nuova scoperta a Pompei: la tomba unica di un liberto semi-mummificato

Tomba scoperta a Pompei

Una nuova incredibile scoperta è stata fatta negli Scavi Archeologici di Pompei: il caso unico di una tomba di un liberto, una camera incredibile che ha fatto gioire tutti coloro che si sono occupati degli scavi poiché si tratta di un ritrovamento ricco di particolari e caratteristiche che ci potranno dire tanto di più sulla storia di Pompei e su chi vi ha vissuto.

La particolarità principale è che il defunto trovato nella tomba è stato inumato e non cremato, come era di prassi in quel periodo. Una novità che sarà studiata per capirci di più, ma sulla quale c’è già una prima ipotesi. Probabilmente, come pensato dal Direttore Generale dei Musei Statali Massimo Osanna, il liberto si sentiva estraneo al corpo sociale dell’epoca poiché era uno straniero e quindi non seguiva le tradizioni di Pompei.

La scoperta è stata fatta grazie alla collaborazione tra il Parco Archeologico di Pompei e all’Università Europea di Valencia.

La tomba di un ex schiavo che si è riscattato

Dall’iscrizione scoperta con la tomba si è capito che il corpo era del liberto Marcus Venerius Secundio. Un liberto era uno schiavo che aveva ottenuto la libertà e quest’uomo, nello specifico, aveva anche raggiunto un certo livello di ricchezza e probabilmente una buona posizione sociale. È ciò che si evince dalla sua tomba e dall’iscrizione.

Infatti, la sua tomba si trova in un luogo di altissimo prestigio, cioè all’esterno di Porta Sarno, uno dei varchi più importanti di accesso a Pompei.

Venerius Secundio era stato il custode del Tempio di Venere, un lavoro di grande importanza considerato che a Venere i romani avevano dedicato la città di Pompei, ed aveva vissuto negli ultimi decenni di vita della città. Inoltre, il suo prestigio è confermato anche dall’iscrizione in cui si legge che aveva ideato “ludi greci e latini per la durata di quattro giorni”, un’attività che solo coloro che facevano parte della classe sociale elevate potevano mettere in atto.

La tomba e le incredibili condizioni del ritrovamento

La tomba ritrovata è a recinto con una camera per l’inumazione, come detto, anche se in parte il suo corpo è mummificato. Si evince anche che il liberto aveva più di 60 anni.

Dall’iscrizione marmorea si conferma il fatto che nei teatri di Pompei si recitava anche in greco, ma solo in pochi potevano permettersi di conoscere questa lingua. La facciata della tomba è decorata da piante verdi su un fondo di colore blu.

Lo scheletro si trova in ottime condizioni poiché la testa appare coperta da capelli bianchi, un orecchio è ancora in parte conservato e ci sono ancora piccole porzioni di tessuto. Uno degli scheletri meglio conservati di tutta Pompei.

Nuovi studi che partiranno da subito ci potranno dire ancora tante altre cose su questo incredibile ritrovamento.

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Scritto da Fabiana Bianchi
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