A Napoli arrivano le pistole taser per le forze dell’ordine, tra rischi e polemiche

Poliziotto con taser
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Anche a Napoli arrivano le pistole taser, quelle che funzionano ad impulsi elettrici, e sono nella dotazione delle forze dell’ordine da ieri (14 marzo 2022) a scopo di difesa e di contrasto al crimine.

Nella stessa giornata anche in 17 altre città italiane le forze di polizia hanno iniziato ad utilizzare queste pistole ed attualmente in tutta Italia ce ne sono 4482 che sono state distribuite a carabinieri, polizia e Finanza.

Lo scopo del Ministero dell’Interno, che ha distribuito le pistole taser, è quello di arrivare a ridurre ancora di più i rischi per l’incolumità personale delle forze dell’ordine e dei cittadini.

Una sperimentazione iniziata anni fa

In realtà parte delle forze dell’ordine di Napoli, così come quelle di altre città, già aveva con sè le pistole taser da circa 3 anni perché ci si trovava in una fase di sperimentazione per valutarne l’efficacia.

Attualmente si può dire conclusa questa fase, infatti, come detto, sono state consegnate già migliaia di pistole in tutta Italia e qualche centinaia anche a Napoli.

Come va usata la pistola taser

Il taser, che altro non è che una pistola ad impulsi elettrici, non può essere usato a totale discrezione del poliziotto o delle altre forze dell’ordine, ma va usato solo a scopo di difesa e dopo aver avvertito opportunamente ed in modo chiaro la persona da bloccare. Infatti ribadiamo che è un’arma di difesa e non di offesa.

Infatti, il polizzioto deve seguire i seguenti step:

  • in maniera esplicita avvisa il soggetto del fatto che il taser sta per essere attivato, in attesa dell’arrivo di rinforzi;
  • solo successivamente prende la mira;
  • poi preme il grilletto e dal puntatore scoccano due minifrecce che provocano la scarica elettrica immobilizzatrice.
Pistola taser

Le polemiche sull’uso del taser

Questa iniziativa non ha messo tutti d’accordo perché se da un lato il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese è soddisfatta, dal sindacato Silp-Cgil (il sindacato lavoratori della polizia) non c’è soddisfazione per i dati della precedente sperimentazione che non sarebbero stati rivelati, decretando questa consegna di armi elettriche come una decisione troppo affrettata. Infatti, mancherebbero garanzie per operatori e cittadini.

Inoltre, il direttore del centro di Cardiostimolazione del Policlinico dell’Università Federico II e presidente del Giec (Gruppo intervento emergenze cardiologiche) Maurizio Santomauro si dice preoccupato perché la scarica elettrica generata potrebbe provocare un’aritmia cardiaca e la contrazione dei muscoli periferici ed essere letale per il soggetto.

Quali sono i pericoli del taser

Approfondendo la discussione iniziata da Maurizio Santomauro, possiamo dire che il taser potrebbe avere l’effetto opposto di un defibrillatore che ha lo scopo di regolare il ritmo cardiaco naturale della persona, quando si sia fermato improvvisamente il battito.

Invece, la pistola taser:

  • ha due freccette collegate alla pistola con dei fili elettrici;
  • genera una scarica elettrica ad alta tensione di circa 50mila volt;
  • ha un basso amperaggio, tra i 6 e i 10 milliampère;
  • la scarica è rilasciata ad impulsi molto brevi e ravvicinati di 4 o 5 microsecondi con un ritmo di 15 impulsi al secondo e picchi di 6 ampère;
  • le freccette devono entrambe colpire il soggetto per avere l’effetto paralizzante.

E sono proprio questi impulsi di cui abbiamo detto che potrebbero essere letali per la persona. Questi timori sono confermati anche da uno studio del 2012 dell’autorevole rivista Circulation (“Sudden cardiac arrest and death associated with application of shocks from a Taser electronic control device“) in cui si parla di soggetti che hanno subito arresti cardiaci provocati da tachicardia ventricolare o da fibrillazione ventricolare dopo aver subito l’effetto del taser.

Come le forze dell’ordine possono limitare i danni del taser

Sempre secondo Maurizio Santomauro, per evitare che ci sia una morte provocata dall’uso della pistola taser, le forze dell’ordine dovrebbero avere sempre con sè un defibrillatore perché è l’unica cosa che può salvare una vita in caso di arresto cardiaco.

Se si aspettassero i tempi di una chiamata al 118, potrebbe essere troppo tardi. Invece, in questo modo le forze dell’ordine potrebbero intervenire tempestivamente.

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Scritto da Fabiana Bianchi
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