Virus Chikungunya, stop a feste e sagre al Nord. Di cosa si tratta e la situazione in Campania (al momento sotto controllo)

Dopo la west nile, negli ultimi giorni l’attenzione si è concentrata sul virus Chikungunya, dopo i focolai registrati tra Verona e Modena, che hanno portato i casi italiani a oltre 200. La notizia ha destato preoccupazione anche a Napoli, dove però le autorità sanitarie ribadiscono che non ci sono casi confermati. L’obiettivo ora è informare senza creare allarmismi, spiegando la situazione nazionale e fornendo consigli utili per proteggersi dalle punture di zanzara.
La situazione del virus in Italia
Secondo l’ultimo bollettino dell’Istituto Superiore di Sanità, dall’1 gennaio al 9 settembre 2025 in Italia sono stati confermati 208 casi di Chikungunya. Di questi, 41 sono collegati a viaggi all’estero, mentre 167 sono autoctoni, quindi sviluppati sul territorio nazionale. La maggior parte dei contagi riguarda il Nord Italia, in particolare le province di Verona e Modena. Solo due persone sono state ricoverate, nessun decesso è stato registrato. I dati confermano dunque che si tratta di un fenomeno circoscritto e sotto monitoraggio.
Cosa sta accadendo al Nord con eventi e sagre
Nel Veronese e in Emilia-Romagna l’impatto del virus ha avuto anche conseguenze sulla vita quotidiana. Diverse sagre e feste di paese sono state sospese o annullate in via precauzionale, per ridurre il rischio di nuovi contagi legati alla presenza delle zanzare nelle aree affollate. Un caso particolare riguarda la Fiera del Riso di Isola della Scala, evento gastronomico molto atteso che nelle ultime settimane è stato al centro delle valutazioni delle autorità sanitarie. Le disinfestazioni sono già state avviate nei comuni più colpiti e restano attive le misure di controllo per garantire che gli eventi programmati possano svolgersi in sicurezza.
Chikungunya: che cos’è e come si trasmette
Il virus Chikungunya è trasmesso dalla zanzara tigre (Aedes albopictus). Non si diffonde da persona a persona, ma solo attraverso la puntura dell’insetto. I sintomi più comuni includono febbre alta, dolori articolari, stanchezza e talvolta rash cutanei. Nella maggior parte dei casi il decorso è benigno, anche se può risultare fastidioso. Sapere come avviene la trasmissione è fondamentale per attuare misure di prevenzione efficaci.
Napoli e Campania: c’è un rischio reale?
Al momento Napoli e la Campania non registrano casi di Chikungunya. Le autorità locali hanno già attivato programmi di disinfestazione e trattamenti antilarvali, che riducono il rischio di diffusione. Inoltre, il progressivo calo delle temperature contribuirà a ridurre l’attività delle zanzare tigre. La sorveglianza sanitaria regionale resta attiva e pronta a intervenire in caso di segnalazioni. Non ci sono quindi motivi per parlare di emergenza sul territorio campano.
Come proteggersi dalle punture di zanzara
Per ridurre ulteriormente i rischi è utile seguire alcune semplici precauzioni:
- Applicare repellenti certificati sulla pelle esposta.
- Installare zanzariere su finestre e balconi.
- Eliminare i ristagni d’acqua da sottovasi, secchi e bidoni, luoghi ideali per la proliferazione delle larve.
- Indossare abiti leggeri ma coprenti nelle aree con forte presenza di zanzare.
Cosa fare in caso di sintomi sospetti
Chi dovesse manifestare sintomi compatibili con il virus non deve allarmarsi. È consigliato rivolgersi al medico di base per una valutazione e, se necessario, agli specialisti delle strutture sanitarie. È importante segnalare eventuali viaggi in zone a rischio per facilitare le diagnosi. In ogni caso, ricordiamo che il decorso è quasi sempre gestibile e non sono stati registrati decessi.
I focolai di Chikungunya in Italia restano limitati al Nord e le autorità sono già intervenute con disinfestazioni mirate. A Napoli la situazione, al momento, è sotto controllo e non ci sono casi confermati. La prevenzione personale e le misure di monitoraggio istituzionale rappresentano la garanzia migliore per affrontare con serenità il tema, senza inutili paure.