Striscia la notizia chiude? Fuori dai palinsesti di Canale 5

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Dopo quasi quarant’anni di presenza fissa nei palinsesti di Canale 5, Striscia la Notizia si trova oggi in una situazione di incertezza senza precedenti. Il tg satirico creato da Antonio Ricci sembra non avere più un posto definito nel palinsesto Mediaset, nonostante fosse previsto un ritorno a novembre in una nuova fascia oraria o su un altro canale.

Le ultime indiscrezioni parlano invece di uno stop definitivo, con conseguenze pesanti non solo sul futuro del programma, ma anche su quello dei circa 150 collaboratori che da anni lavorano alla sua realizzazione. L’assenza di conferme ufficiali lascia spazio a dubbi e ipotesi, ma il quadro attuale non appare favorevole.

Perché Striscia la Notizia è stata esclusa dai Palinsesti Mediaset

Gli ascolti calanti delle ultime stagioni hanno reso più difficile difendere la posizione di Striscia la Notizia. Il programma, che in passato superava il 20% di share, si era ormai assestato su una media tra il 12% e il 13%, con un calo evidente rispetto alla concorrenza.

A pesare è stata soprattutto la crescita di La Ruota della Fortuna condotta da Gerry Scotti, capace di ottenere risultati superiori e di attrarre maggiori investimenti pubblicitari. Per Mediaset, la scelta è sembrata inevitabile: puntare su un format che funziona e che garantisce ritorni economici immediati. In questo contesto, Striscia ha perso il vantaggio competitivo che le aveva permesso di resistere per decenni.

Le ipotesi di rilancio e le difficoltà

Nei mesi scorsi si era parlato di un possibile ritorno del programma su Italia 1 o di una versione ridotta in prima serata, ma nessuna di queste opzioni ha trovato conferma. Le tensioni interne tra i produttori e i dirigenti Mediaset, insieme al conflitto di interessi legato alla produzione di La Ruota della Fortuna da parte di Endemol, hanno complicato ulteriormente la situazione. Persino dichiarazioni di alcuni inviati, che parlavano di un ritorno a novembre, sono rimaste senza seguito. Il futuro del format rimane quindi sospeso, in attesa di una decisione definitiva da parte di Pier Silvio Berlusconi e dello stesso Antonio Ricci.

I lavoratori a rischio

Dietro le dinamiche televisive c’è anche la questione occupazionale. Circa 150 persone tra redattori, tecnici e collaboratori attendono di sapere se verranno riconfermate o meno. L’incertezza impedisce loro di programmare il futuro lavorativo, creando una condizione di stallo che rischia di trasformarsi in emergenza.

Striscia la Notizia non è solo un programma televisivo: è un progetto editoriale che nel tempo ha prodotto inchieste, servizi e momenti di denuncia che hanno avuto un impatto nella società italiana. La sua sospensione non riguarda solo gli ascolti, ma anche il destino di una macchina produttiva che ha segnato la storia della tv generalista.

Quale futuro per Antonio Ricci

Il nome di Antonio Ricci resta legato indissolubilmente a Striscia la Notizia. Dopo 37 anni di conduzioni, cambi di volti e servizi satirici, l’eventuale chiusura rappresenterebbe un punto di svolta radicale. Pier Silvio Berlusconi sembra deciso a rinnovare Mediaset con scelte mirate a intercettare un pubblico più giovane e più attivo davanti alla tv e alle piattaforme digitali. In questo scenario, il futuro di Ricci e della sua squadra rimane incerto.

Se per Striscia la Notizia non dovesse esserci spazio, si aprirebbe una pagina nuova nella storia della televisione italiana, con la chiusura di uno dei programmi simbolo del costume nazionale.

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