Reshimo della Vertigo Dance Company in scena nell’Arena di Pietrarsa per il Napoli Teatro Festival [Recensione]

Una scena dello spettacolo Reshimo per il Napoli Teatro Festival

Nella suggestiva Arena di Pietrarsa la Vertigo Dance Company indaga la dicotomia tra finito ed infinito attraverso i passi di otto danzatori

Se fino ad un paio di anni fa le esibizioni della Vertigo Dance Company rappresentavano la sperimentazione nella nostra città che riusciva a trovare spazio all’interno del Napoli Teatro Festival, si può dire che ad oggi gli spettacoli della compagnia di danza israeliana guidata dalla coreografa Noa Wertheim sono diventati un appuntamento fisso nella kermesse teatrale partenopea. Tanto da avere il privilegio, in questa settima edizione, di inaugurare il festival, di registrare il tutto esaurito per due serate, e di consentire ad un ormai appassionato pubblico di assistere alle prove generali di Reshimo, la loro nuova coreografia.

Ieri sera, dalle ore 22:30, l’Arena costruita sotto le stelle, nella suggestiva location del Museo Ferroviario di Pietrarsa, si è riempita per dare il benvenuto ai danzatori della Vertigo Dance Company, che hanno scelto Napoli ed il suo festival dal respiro internazionale per presentare la prima mondiale di Reshimo.

Una scena dello spettacolo Reshimo per il Napoli Teatro Festival

Otto danzatori, quattro donne e quattro uomini, creano in scena con i movimenti dei loro corpi spazi senza schemi e campi magnetici in grado di sprigionare forza, passione, sensualità, energia, precisione, fluidità, nel tentativo di esplorare il limite tra finito ed infinito. I loro gesti evocano la danza tribale e sono ispirati alla Cabala, attraverso un linguaggio misterioso fatto di codici fisici e corporei che comunicano con gli spettatori grazie all’espressività di gesti iterativi che si ripetono nel tempo e nello spazio alternando sincronia ed asincronia. In un processo rituale dal sapore ancestrale ma sempre attuale, in grado di comporre l’essenza della scena tra plasticità e suggestione visiva che lasciano lo spettatore incantato, trasportandolo in un magico viaggio dentro sé stesso grazie al potere della danza.

Davanti agli occhi del pubblico prende vita un collage di situazioni soltanto evocate, una serie di momenti che trasmettono ora pathos, ora spensieratezza, ora preoccupazione, ora gioia, in un alternarsi di emozioni che non hanno bisogno di parole o descrizioni, ma soltanto del linguaggio primitivo del gesto, dello sguardo e del movimento nello spazio dei corpi.

Come sempre, a dar forma e vita alla performance che ha luogo in scena, le note delle composizioni di Ran Bagno, storico musicista della Vertigo Dance Company, che non rappresentano un mero sottofondo sonoro, ma che scrivono la scena e ne dettano l’essenza e l’espressività.

Una scena dello spettacolo Reshimo per il Napoli Teatro Festival

Ma la magia di Reshimo non è stata trasmessa esclusivamente dalla coreografia della Vertigo e dai gesti evocativi dei suoi danzatori. A coinvolgere ed emozionare il pubblico è stata anche l’incredibile e sorprendente “cornice” scelta ad hoc dalla compagnia e dal Napoli Teatro Festival per accogliere lo spettacolo. Un’arena realizzata nell’area più suggestiva del Museo di Pietrarsa, l’antica stazione ferroviaria. Quella che consente di ammirare, per tutta la durata della performance, lo “sfondo” del golfo di Napoli quasi come se fosse una cartolina vivente, in una splendida serata che preannuncia l’estate.

Appena si sono spente le luci per dare inizio alla performance, prima dell’ingresso dei danzatori, su di un palcoscenico vuoto che lasciava ammirare la costa che si distende sul mare da San Giovanni a Teduccio a Posillipo, la sensazione è stata proprio questa. Il Golfo di Napoli, e l’intera città, sono il vero spettacolo del Napoli Teatro Festival.

Reshimo è ancora in scena stasera e domani (6 e 7 giugno). Qui le informazioni su prezzi dei biglietti.

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Scritto da Valentina D'Andrea
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