Quartiere Fuorigrotta

Piazzale Mostra d'Oltremare

Il quartiere di Fuorigrotta si trova nella parte nord-occidentale della città di Napoli, famoso soprattutto perché al suo interno si trova lo stadio San Paolo, che ultimamente ha preso il nome del grandissimo calciatore argentino Diego Armando Maradona.

Ma Fuorigrotta è molto altro, sono presenti luoghi storici ed è stato sede di una serie di costruzione moderne dovute al boom economico.

La storia del quartiere di Fuorigrotta

Fuorigrotta ha una sua storia che va dall’epoca romana fino ai giorni nostri. Infatti, il quartiere è collegato con il centro storico di Napoli grazie alla Crypta Neapolitana, una galleria lunga settecento metri e molto angusta scavata intorno al primo secolo avanti Cristo che fu per moltissimi anni l’esclusiva via di comunicazione tra l’area flegrea e Puteoli, l’attuale Pozzuoli, e Neapolis.

La storia recente del quartiere vede moltissimi anni, a partire dalla fine dell’Ottocento, di una massiccia urbanizzazione che si estese fino alla metà del Novecento, passando per il periodo fascista.

Fino a quel periodo, infatti, Fuorigrotta era solamente un’area agricola ma, come detto, dalla fine del diciannovesimo secolo la città vide la costruzione della Galleria Quattro Giornate, la Ferrovia Cumana e la Galleria Laziale.

Una svolta notevole si ebbe con la creazione del viale principale che prese il nome dell’imperatore romano Augusto. Inoltre, si vide la costruzione anche della Mostra Oltremare, che ancora oggi riveste un ruolo importante nell’ambito fieristico, ricreativo e commerciale della città partenopea.
Oltre al viale Augusto, questo quartiere è caratterizzato da vie che portano il nome di importanti uomini romani come Caio Duilio o Giulio Cesare e molti altri.

Monumenti principali di Fuorigrotta

Fuorigrotta è un quartiere abbastanza ricco di monumenti importanti, antichi e moderni.

Le Terme Romane in Via Terracina

Fonte foto: worldmapz.com

Uno dei più inaspettati è il complesso di terme romane in Via Terracina. Questo splendido rinvenimento archeologico è stato portato alla luce nel 1939 durante la costruzione del complesso fieristico della Mostra d’Oltremare, ed era posto all’incrocio viario tra la strada principale Neapolis e Puteoli e una via secondaria.

L’edificio è costituito da diversi livelli ed era alimentato dall’acquedotto del Serino. La struttura è composta soprattutto da setti murari in opera vittata e laterizia e il suo nucleo principale sarebbe stato costruito intorno alla prima parte del secondo secolo dopo Cristo, anche se nel corso del tempo subì parecchie modifiche e riorganizzazione degli spazi. Le parti costruite durante questa fase di modifiche sono il corridoio d’ingresso e alcuni ambienti identificabili come tabernae e latrine. Purtroppo, mal conservata risulta la decorazione del pavimento in mosaico. Le terme erano formate da uno spogliatoio (apodyterion), calidarium absidato con vasca, frigidarium per i bagni freddi e altre camere di servizio.

Prima dicevamo che il complesso termale è stato rinvenuto durante la costruzione del polo fieristico, ma andiamo ad approfondire proprio quest’ultimo.

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La Mostra d’Oltremare

Fontana dell'Esedra

La Mostra d’Oltremare è nata come una vera e propria esposizione universale tematica e fu costruita nello stesso periodo in cui fu costruito il parco dell’Esposizione Universale di Roma, meglio conosciuto come EUR, il tutto per celebrare la conquista delle colonie in Africa dell’Italia fascista. All’interno si potranno ammirare fantastiche architetture come il cubo d’oro o il teatro Mediterraneo, ma anche la fontana dell’Esedra.
Il polo della Mostra d’Oltremare ospita anche l’Area Flegrea, sede di concerti e spettacoli vari, ma anche di manifestazioni di tipo culturale.

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L’Osservatorio Vesuviano di Fuorigrotta

Fonte foto: Google Maps

Il quartiere di Fuorigrotta è anche sede di laboratori e del Centro di Sorveglianza dell’Osservatorio Vesuviano, cioè il più antico osservatorio vulcanologico del mondo, fondato per monitorare l’attività del Vesuvio dal re del Regno delle Due Sicilie Federico Secondo di Borbone alla metà dell’Ottocento.

La sede dell’Osservatorio in questione è proprio la sede di sorveglianza, dove vengono raccolti ed analizzati i dati.

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La Chiesa di San Vitale

Foto di Mister No per Wikipedia

Altro monumento di particolare interesse nel quartiere è la chiesa di San Vitale, costruita nel 1952 dalle ceneri della vecchia costruzione demolita una decina di anni dopo, cioè un antico luogo di culto che portava proprio il nome di San Vitale, costruito oltre mille anni fa. La prima testimonianza della chiesa dedicata al santo bolognese, morto dopo un martirio, è della fine del Primo Millennio, intorno al 985 d.C. Il culto arrivò a Napoli nel momento in cui la città partenopea divenne un ducato sotto le dipendenze dell’impero bizantino, dipendente, quindi da Ravenna.

Eredi dell’antico splendore di questo luogo di culto sono presenti due grandi quadri di Luca Giordano: il trionfo di Giuditta e il trionfo di Davide. All’interno della chiesa fu sepolto, in maniera temporanea, il celeberrimo poeta Giacomo Leopardi, le cui spoglie mortali adesso sono collocate a Piedigrotta, vicino alla tomba del poeta antico Virgilio.

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La Fuorigrotta del divertimento

Fuorigrotta, grazie alle sue attrazioni, viene considerato il quartiere ricreativo e didattico della città. All’interno delle vie del quartiere sono collocati due grandi parchi: Edenlandia, per il divertimento di grandi e piccini, e lo Zoo di Napoli.

Lo Zoo di Napoli

copertina zoo di napoli

Quest’ultimo è molto più di uno zoo, grazie ai percorsi disponibili è possibile intraprendere un viaggio tra animali e piante, uno spazio educativo che coinvolge i bambini ma anche i più grandi al rispetto del fantastico mondo animale. Inoltre, lo Zoo collabora da anni con centri di ricerca e l’università per la gestione degli animali presenti nelle strutture.
La storia del Parco zoologico di Napoli nacque in contemporanea con la Mostra d’Oltremare. Lo zoo, infatti, sarebbe servito ad ospitare gli animali caratteristici delle zone conquistate dall’impero italiano in Africa ma, a causa della seconda guerra mondiale, la struttura fu attiva solo dal 1949. Fu l’architetto Piccinato ad essere incaricato della realizzazione del progetto, realizzandolo proprio accanto ad Edenlandia, di cui ci occuperemo in seguito.

Oggi lo zoo di Napoli è grande ben 72000 metri quadrati e al suo interno sono presenti numerose aree didattiche per i più piccoli e zone per i veterinari. Infatti, vi sono delle attività di ricerca dedite alla conservazione delle specie in via d’estinzione e per lo studio delle abitudini di vita ed alimentari degli animali presenti. Nell’area dello zoo ci sono più di quattrocento animali tra rettili, uccelli e mammiferi, provenienti da ogni parte del mondo. Oltre questo, sono presenti anche più di duecento specie vegetali che hanno lo scopo di ricerca e, ancora più importante, di far avvicinare i bambini al mondo splendido della natura.
La sensibilizzazione della popolazione è uno degli scopi principali della struttura. Proprio per questo sono presenti la fattoria didattica, dove si può entrare in stretto contatto con gli animali di solito presenti in una fattoria, appunto, quindi oche, capre, conigli e tanti altri, e l’orto in città, luogo in cui i più piccoli possono cimentarsi nella coltura e semina delle specie vegetali.

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Il parco divertimenti di Edenlandia

parco edenlandia napoli

Edenlandia è un parco divertimenti nato nel 1965 da un’idea di Luigi Falchero e dai progetti di Cesare Rosa. La struttura si ispira al più famoso Disneyland e, infatti, sono presenti il Castello di Lord Sheidon, simile al castello in stile gotico di Disney, e il logo Edenland, anche questo abbastanza simile nella struttura al simbolo della famosa casa americana.

Il parco napoletano raggiunge il suo maggiore successo negli anni Settanta, quando diviene un’attrazione nota in tutta Europa e nel mondo. Dopo anni di successo la struttura è stata chiusa per fallimento nel 2012 ma dopo alcuni anni ha riaperto i battenti e adesso è più viva che mai.

Tra le bellissime novità del nuovo parco troverete il castello di ghiaccio, simile a quello del film d’animazione Frozen, una torre alta quattro metro da scalare. Ma sono presenti anche tante altre giostre innovative e un go-kart elettrico. Sono disponibili anche tanti spettacoli d’intrattenimento all’interno del Teatro PalaEden, con più seicento posti disponibili.

Oltre alle novità sono presenti pure le giostra tradizionali, come il castello di Lord Sheidon, simbolo del parco, ristrutturato completamente. Ma tra le vecchie attrazione ha ripreso a muoversi pure il trenino incantato che accompagna piccoli e grandi all’interno del magico mondo di Edenlandia. Ma anche il galeone misterioso o la nave dei pirati, oltre alla cascata dei tronchi, la ruota panoramica, il far west e la giostra di Dumbo.

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Lo stadio Diego Armando Maradona

Cerimonia di apertura Universiade 2019 a Napoli

In origine denominato Stadio del Sole, lo stadio di Fuorigrotta fu rinominato San Paolo solo nel 1963, quattro anni dopo il suo completamento. Nel 2020 lo stadio è stato intitolato all’indimenticato campione argentino Diego Armando Maradona, deceduto il 25 novembre, che col Napoli ha vinto due scudetti ed è considerato da molti come il calciatore più forte di tutti i tempi.

Lo stadio è stato costruito dal 1952 al 1959 da un progetto di Carlo Cocchia in stile brutalista, all’epoca uno degli stadi più apprezzati e più capienti d’Italia. Dopo la ristrutturazione per il mondiale italiano nel 1990 lo stadio passò da una capienza di 85000 posti a 72800. Nel 2006, l’inagibilità dell’anello superiore comportò un’ulteriore riduzione di posti arrivando ad ospitare poco più di 60000 spettatori, per passare agli odierni 54700 circa dopo il restyling per le Universiadi.

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Come arrivare a Fuorigrotta

Il quartiere di Fuorigrotta non è molto distante dal centro storico di Napoli, e allo stesso tempo è comodamente raggiungibile da vari mezzi di trasporto: metropolitana, treno o autobus.

In metropolitana

Partiamo dalla prima tipologia di mezzo, la metropolitana. Il quartiere è servito da ben sei fermate, tre per la linea 2 e tre per la linea 6. La prima collega Gianturco a Pozzuoli e consente di raggiungere Fuorigrotta attraverso le fermate Leopardi, Campi Flegrei e Cavalleggeri d’Aosta.

Ricordiamo che la Linea 2 viaggia sui binari di Ferrovie dello Stato, pertanto è molto percorsa in quanto vi passano anche i treni regionali.

La linea 6 è molto recente, costruita soltanto nel 2007, e collega Fuorigrotta a Mergellina. Il quartiere è servito dalle fermate Mostra, Augusto e Lala.

È prevista un’estensione della linea affinché sia raggiungibile anche l’area di Montesant’angelo (l’area alta di Fuorigrotta) agevolmente.

In Cumana

Ma la metropolitana non è l’unica a servire il quartiere, vi è pure la linea ferroviaria Cumana che collega il quartiere Montesano, nel centro di Napoli, a Torregaveta. Sono tre le fermate che servono il quartiere di Fuorigrotta: Mostra, Zoo-Edenlandia e Fuorigrotta.

Autobus

Vi è la possibilità di raggiungere Fuorigrotta con alcune linee autobus. La maggior parte di queste arrivano alla piazza davanti alla stazione dei campi Flegrei, precisamente a Piazzale Tecchio.

Ad esempio dal Vomero è possibile prendere la linea 180 o la 181.

Risulta ovvio che, nella maggior parte dei casi, raggiungere la metropolitana sia la soluzione più veloce.

Foto principale di Baku per Wikipedia
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Scritto da Napolike
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