Ora legale, lancette avanti di un’ora: vantaggi, svantaggi ed eventuale abolizione

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Torna nuovamente il momento di spostare le lancette dell’orologio per tornare all’ora legale.

Infatti, nella notte tra sabato 26 marzo e domenica 27 marzo 2022, dovremo cambiare l’orario di un’ora avanti, tra le 2 e le 3. In realtà, ormai sappiamo che i nostri dispositivi come smartphone e computer, cambiamo automaticamente l’orario per noi, quindi in gran parte la situazione ci è facilitata.

Lo svantaggio immediato per noi riguarda il tempo di sonno, infatti quella notte dormiremo un’ora in meno ed impiegheremo qualche giorno per far sì che il nostro organismo si abitui al cambio di orario.

Ma quali sono i vantaggi dell’ora legale e perché è stata decisa?

L’ora legale: i vantaggi

L’idea di inserire l’ora legale nelle società è nata verso fine ‘800, ma è stata ratificata per legge per la prima volta in Gran Bretagna nel 1916 a causa delle esigenze che erano richieste a causa della Prima Guerra Mondiale. Da allora in poi molti paesi presero la stessa decisione, quella di spostare di un’ora in avanti gli orologi, per motivazioni economiche. Anche in Italia è stata adottata nel 1916.

Al tempo, lo scopo dell’ora legale è sempre stato quello di risparmiare sulla bolletta dell’energia elettrica. Ma in che modo? Aumentando le ora di luce naturale usufruibili in una giornata, in maniera artificiale, mettendo le lancette un’ora in avanti.
Ma entriamo nel dettaglio.

Ovviamente nei fatti non aumentano le ore di luce reale, semplicemente si crea un’ora di luce usufruibile in più che prima non esisteva.

Ad esempio:

  • se dormiamo dalle 22.00 alle 7.00, d’estate senza ora legale, perdiamo un’ora di luce perché il sole sorge all’incirca verso le 6:00. In questo modo, mettendo un’ora avanti sull’orologio, sfruttiamo l’ora di luce al mattino ed accendiamo un’ora dopo la luce elettrica la sera, risparmiando sulla bolletta.

Le giornate saranno solo in apparenza più lunghe, il sole mica rallenta!

L’ora legale: gli svantaggi

Come accennato, il nostro orologio biologico potrebbe risentire di questo cambiamento. Non solo avremmo bisogno di qualche giorno per riprendere un ritmo normale di sonno e veglia, ma potremmo sentirci irritabili e nervosi nonché meno produttivi.

Ma non preoccupatevi, entro pochi giorni questi fenomeni spariranno.

Dal punto di vista energetico è in corso un dibattito in merito, rispetto a cento anni fa le esigenze energetiche della popolazione sono molto cambiate e così i consumi.

Numerosi studi hanno difatti dimostrato che i consumi con l’ora legale addirittura aumenterebbero, data la massiva presenza di condizionatori, molto rari nel ‘900. In Italia il fenomeno è più ridotto, portando l’uso dell’ora solare in attivo dal punto di vista del risparmio energetico, ma molti studiosi stanno chiedendo di “mettere sul piatto” non solo l’impatto energetico ma anche la produttività.

Come già anticipato, vi è anche un impatto sulla salute e sulla produttività degli individui per via del cambio d’orario. Impatto che non è mai stato quantificato nel danno economico risultante.

Come abituarsi all’ora legale

I fenomeni negativi del cambio d’ora possono essere risolti con alcuni accorgimenti:

  • ci si può adattare anticipando gradualmente l’orario in cui si va a dormire o quelli di pranzo e cena. Lo si può fare anche solo anticipandoli di un quarto d’ora;
  • si può trascorrere più tempo all’aperto per abituarsi ai nuovi orari;
  • praticare attività fisica può aiutare a far tornare il nostro orologio biologico ad un ritmo abituale.

L’abolizione dell’ora legale: qual è la situazione?

Da diversi anni si parla dell’abolizione dell’ora legale perché considerata anacronistica e non più utile per risparmiare sull’energia elettrica.

In passato è stata abolita diverse volte, ma per motivazioni diverse: ad esempio dal 1940 al 1948 capitò a causa della Seconda Guerra Mondiale, ma fu sospesa varie altre volte fino al 1966. Da quell’anno è stata ripristinata definitivamente.

Il Parlamento Europeo, nel 2019, ha votato una risoluzione per abolirla, lasciando ai singoli paesi la scelta su come procedere.

Attualmente, l’Italia ha deciso di mantenere l’alternanza tra ora solare ed ora legale.

Non tutti i paesi hanno deciso di abolirla perché la decisione dipende soprattutto dalle differenze di latitudine: chi si trova più vicino al Polo ha giornate estive che sono di per sé già molto lunghe.

Perché l’Italia non ha abolito l’ora legale

Il nostro paese non ha deciso di abolire l’ora legale per diversi motivi:

  • tra il 2004 e il 2020 sono stati risparmiati 1,7 miliardi di euro sull’energia elettrica. Infatti, la chiusura dei negozi ha coinciso con il ritardo di un’ora nell’accensione delle luci, quindi il risparmio è stato notevole;
  • c’è il dubbio che i fusi orari, che diventerebbero più confusionari non passando mai all’ora legale, potrebbero generare problemi anche nel mercato interno.
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Scritto da Fabiana Bianchi
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