Monumenti a Napoli, ipotesi coinvolgimento dei privati per la riqualificazione dei siti

Maschio Angioino

Il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi sta pensando a delle soluzioni per migliorare lo stato di alcuni dei monumenti simbolo della nostra città in modo da rilanciarli e renderli ancora più appetibili non solo per la cittadinanza, ma anche per il turismo.

In un’intervista a Il Mattino, il primo cittadino ha proposto di investire nei nostri monumenti dall’incredibile valore storico e culturale e di farlo cercando di coinvolgere anche attori privati.

Sarebbe una vera e propria rivoluzione per Napoli e darebbe nuova dignità ed un’identità ancora più consolidata ai siti monumentali.

La nuova politica in campo: si parte dal restauro

Manfredi, innanzitutto, ha puntato l’attenzione sulla necessità di restaurare. Infatti, il primo passo da compiere è proprio la riqualificazione dei siti.

Prima di tutto, si sta pensando a rilanciare tre siti fondamentali:

  • il Maschio Angioino;
  • il Castel dell’Ovo;
  • il Pan, Palazzo delle arti di Napoli.
Castel dell'Ovo

Senza un’opportuna opera di restauro e miglioramento di questi siti sarebbe difficile attirare partner privati che collaborino nella gestione. Riqualificarli e rilanciarli darebbe loro tutto un altro aspetto e sicuramente conferirebbe loro quella dignità che meritano.

Migliorare il bilancio dei siti

I tre siti citati, Castel dell’Ovo, Maschio Angioino e Pan, potrebbero migliorare di molto le loro entrate anche solo gestendo meglio la bigliettazione.

Attualmente, gli incassi dovuti ai biglietti staccati potrebbero essere ottimizzati , ad esempio si dovrebbero limitare le tante entrate effettuate senza fare biglietti. Significa anche investire in maniera diversa in queste struttura, separando questi investimenti dal bilancio del Comune.

Ed è qui che entrerebbero in gioco i privati.

La collaborazione dei soggetti privati

Invece di far passare tutto per il bilancio comunale, dove spesso le priorità sono altre rispetto a quelle del rilancio dei luoghi d’arte, si dovrebbe chiedere il supporto dei privati.

L’idea di Manfredi è quella di un partenariato pubblico-privato in cui il pubblico non perde la titolarità dei siti d’arte, ma il privato è in co-partecipazione. In questo modo dovrebbero entrare in gioco anche gli sponsor.

Il tutto, che al momento è solo in via ipotetica, ricordiamolo, dovrebbe poi passare per un bando. Un’azione di questo tipo, infatti, deve seguire le vie legislative che appunto prevedono l’indizione di un bando.

Ma come attirare sponsor e privati? Innanzitutto i siti devono essere resi funzionali, efficienti ed accoglienti: vanno quindi restaurati, come detto.

Pan a Napoli

Il caso del Maschio Angioino

Se prendiamo ad esempio il Maschio Angioino, un bellissimo luogo ricco di storia, cultura, collezioni e sale da visitare, notiamo tristemente che in gran parte è chiuso al pubblico. Questo proprio perché mancano progetti di restauro. O meglio, i progetti ci sono, ma languono a causa della mancanza di fondi.

Bisogna trovare un modo, dunque, per attirare fondi e gestirli con oculatezza.

I progetti per il Maschio Angioino ed il Castel dell’Ovo

Ci sono in cantiere anche dei nuovi e recenti progetti del Comune per il rilancio di questi monumenti, al momento anche questi sono di difficile attuazione.

La giunta comunale ha firmato due delibere il 30 dicembre scorso per i seguenti progetti di fattibilità:

  • la prima è di 4,5 milioni di euro per restauro e potenziamento degli allestimenti del Maschio Angioino;
  • la seconda vale quasi il doppio, 8 milioni di euro, per il progetto di fattibilità tecnica ed economica per la riqualificazione del Castel dell’Ovo.

Vedremo se l’ipotesi del coinvolgimento di soggetti privati diventerà realtà. Al momento si tratta di idee, ma il sindaco sembra intenzionato a portare avanti questa rivoluzione politica e culturale.

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Scritto da Fabiana Bianchi
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