Massimo Ranieri in concerto alla Reggia di Carditello: tutte le informazioni

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Fonte immagine: profilo instagram @bysaramorandi
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Il 14 luglio, il Real Sito di Carditello (San Tammaro, Caserta) ospiterà il concerto di Massimo Ranieri, che si esibirà con il suo ultimo spettacolo acclamato, “Tutti i sogni ancora in volo“, ideato e scritto insieme a Edoardo Falcone. L’evento rappresenterà la prima volta che l’artista si esibirà nella splendida cornice della Reggia.

Come ad ogni evento del grande artista napoletano, il pubblico assisterà a una straordinaria serata live, in cui Ranieri offrirà il meglio del suo repertorio, tra canto, recitazione, brani celebri, sketch divertenti e racconti inediti. Tra le canzoni classiche, si ascolteranno successi come “Se bruciasse la città”, “Perdere l’amore”, “Erba di casa mia” e “Vent’anni”, oltre ai brani del nuovo album “Tutti i sogni ancora in volo”.

La band di musicisti che accompagnerà Ranieri

Ad accompagnare l’artista ci sarà una band inedita composta da Seby Burgio al pianoforte, Giovanna Perna alle tastiere e voce, Pierpaolo Ranieri al basso, Luca Troll alla batteria, Arnaldo Vacca alle percussioni, Andrea Pistilli e Tony Puja alle chitarre, Valentina Pinto al violino e voce, Max Filosi al sax e Cristiana Polegri alla voce e sax.

La Reggia di Carditello: una location storica e affascinante

Inizialmente riserva di caccia di Carlo di Borbone e allevamento di cavalli, la Reggia di Carditello fu trasformata nel 1787 in una fattoria modello per volontà di Ferdinando IV di Borbone. La Tenuta fu destinata alla coltivazione di grano e all’allevamento di pregiate razze equine e bovine, mantenendo il titolo di “Reale Delizia” e continuando a ospitare la corte reale durante le battute di caccia.

Dopo anni di abbandono e vandalismi, la Reggia di Carditello è stata recuperata ed è diventata uno dei centri culturalmente più vivi della Campania. Oltre agli eventi, il sito borbonico è visitabile anche senza partecipare alle iniziative in programma. Di particolare interesse sono gli appartamenti e gli ambienti monumentali, i boschi ed il galoppatoio, dove il cavallo persano, una razza introdotta da re Carlo di Borbone, è protagonista.

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Scritto da Andrea Navarro
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