Maschio Angioino, ritrovato un tesoro di opere d’arte dimenticato da anni

Maschio Angioino a Napoli
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È stato ritrovato un tesoro di 400 quadri e statue di enorme valore nei sotterranei del Maschio Angioino a Napoli!

Nei sotterranei del Maschio Angioino di Napoli è stato ritrovato un “tesoro” davvero molto prezioso che comprende 400 tra dipinti e sculture, ma anche elementi di arredo, ormai dimenticati da decenni.

Questo inestimabile materiale è stato rinvenuto casualmente durante dei sopralluoghi dello scorso novembre, verifiche effettuate per controllare se ci fossero stati allagamenti o danni dovuti al maltempo di quel periodo.

Le opere ritrovate: da Luca Giordano a De Mura

I quadri ritrovati nel piano sotto il calpestio del cortile sono stati realizzati da grandi autori della scuola napoletana, come Luca Giordano, Jacopo Cestaro, Giacinto Diano, Paolo De Matteis, Giuseppe Bonito, Francesco De Mura, Giacinto Diano, Onofrio Avellino e Agostino Beltrano, oltre a tanti altri e purtroppo si trovano in uno stato di grave deterioramento.

Un’opera molto importante è la Madonna del Rosario e Santi Domenicani realizzato di Luca Giordano, di 4 metri per 2,64 metri, che per fortuna sarà restaurata e molto probabilmente esposta nel Museo del Maschio Angioino.

In realtà tutta la collezione farà parte, poi, del patrimonio del Comune di Napoli ed una commissione speciale ne stimerà il valore nei prossimi mesi.

Come sono andati persi?

Non si hanno ancora certezze circa la motivazione che ha portato nel dimenticatoio un gruppo di opere così importante, ma una delle ipotesi più probabili fa riferimento al terremoto del 1980. Dopo il sisma che colpì l’Irpinia, il Comune e la Soprintendenza decisero di prelevare queste opere dalla collezione civica degli edifici in cui si trovavano per affidarle ai musei della città e tutelarle dai danni e da tentativi di furto.

Nel tempo si sarebbero spostate di sede in sede tra Museo di Capodimonte, Palazzo san Giacomo, Palazzo Reale e Maschio Angioino. Qui, sarebbero poi state dimenticate.

Fonte foto: ecampania.it

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Scritto da Fabiana Bianchi
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