Knorr richiama risotto alla milanese per possibili corpi estranei
Il Ministero della Salute ha diffuso un avviso relativo al richiamo da parte di Knorr di cinque lotti di risotto alla milanese in busta da 175 grammi. La segnalazione è stata riportata anche dai supermercati Conad, che hanno pubblicato l’avviso ai clienti.
La decisione arriva dopo verifiche interne che hanno evidenziato la possibile presenza di frammenti plastici e metallici all’interno di alcune confezioni, motivo per cui è stata attivata la misura precauzionale a tutela dei consumatori.
Lotti interessati
Il richiamo riguarda esclusivamente il prodotto Risotto Milanese Knorr 175 g (EAN 8710522984055) appartenente ai lotti:
- L5290AO810
- L5293AO810
- L5294AO810
- L5295AO810
- L5296AO810
Tutti con TMC 01/2027.
Secondo quanto comunicato dall’azienda, un’anomalia nel processo produttivo ha potuto generare la presenza dei corpi estranei. Oltre il 90% delle confezioni coinvolte è già stato bloccato nella grande distribuzione, mentre una parte potrebbe essere ancora disponibile sugli scaffali, motivo per cui si è resa necessaria la comunicazione al consumatore finale.
Precisazioni sulla produzione
Knorr chiarisce che l’origine della non conformità è legata a una fabbrica specializzata nella produzione della miscela utilizzata per il risotto. L’assemblaggio e il confezionamento del prodotto finito sono invece avvenuti nello stabilimento di Sanguinetto (VR), in Via Roma 23. Non è stato indicato alcun coinvolgimento di altre aziende in relazione all’anomalia.
Indicazioni per i consumatori
Chi avesse acquistato il Risotto Milanese Knorr 175 g appartenente ai lotti indicati è invitato a non consumarlo e a restituirlo al punto vendita per sostituzione o rimborso. Negli store coinvolti verrà esposto un avviso informativo con immagine del prodotto e numeri di lotto interessati.
L’azienda conferma che tutti gli altri prodotti Knorr sono sicuri e che la collaborazione con le autorità sanitarie è in corso secondo le procedure previste dal sistema di allerta per la sicurezza alimentare.
fonte: ilfattoalimentare.it