Inchiesta plusvalenze: Napoli scagionato, ecco le motivazioni della corte

Primo piano di Aurelio De Laurentis
Fonte immagine: CalcioToday.it
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Nel pomeriggio di oggi, lunedì 30 gennaio, la Corte Federale d’Appello ha pubblicato le sue motivazioni sull’ormai celebre caso plusvalenze, che ha portato ad una penalizzazione di 15 punti in campionato per la Juventus.

Tra i soggetti indagati c’era anche il Napoli con la sua dirigenza, che sono stati completamente scagionati.

Caso plusvalenze: le motivazioni che hanno scagionato il Napoli

La SSC Napoli è stata completamente scagionata perché, sostanzialmente, non ha effettuato alcuna operazione di scambio diretto con la Juventus nel periodo oggetto di indagine.

Nelle motivazioni pubblicate dalla Corte Federale d’Appello si legge:

Premesso allora di avere escluso dal ricorso la società SSC Napoli e la società AC Chievo Verona Srl, e i rispettivi dirigenti, per integrale assenza di operazioni di scambio dirette con la FC Juventus S.p.A. (di qui la ragione di una revocazione parziale), la Procura federale sottolinea gli atti di particolare valenza dimostrativa fondanti le ragioni di revocazione e costituiti in particolare (I) da intercettazioni telefoniche e ambientali, (II) da documenti sequestrati nell’ambito di perquisizioni presso la sede della FC Juventus S.p.A. e presso ulteriori luoghi d’interesse, (III) dalla delibera Consob n. 22482/2022 del 19.10.2022 (ex art. 154ter comma 7 t.u.f.) e (IV) dai comunicati stampa della FC Juventus S.p.A

Perché il Napoli è stato coinvolto nell’inchiesta plusvalenze

Il caso plusvalenze sta coinvolgendo moltissime squadre. Il Napoli era finito nel registro degli indagati il 4 gennaio 2022, quando la procura federale deferì al tribunale federale nazionale la società e gran parte dei suoi amministratori.

Di seguito, le motivazioni che all’epoca portarono al deferimento di Aurelio De Laurentiis, che citano presunte plusvalenze fittizie per quasi 20 milioni di euro:

Il Sig. Aurelio De Laurentiis, Presidente del Consiglio di Amministrazione della società SSC Napoli dal 25 ottobre 2019, per la violazione dell’obbligo di osservanza delle norme federali nonché dei doveri di lealtà, correttezza e probità di cui all’art. 4, comma 1 e dell’art. 31 comma 1 del Codice di Giustizia Sportiva, anche in relazione all’art. 19 dello statuto federale, per: a) aver sottoscritto le seguenti variazioni di tesseramento ed i relativi accordi di cessione: in data 28 luglio 2020 trasferimento di Orestis Karnezis al prezzo di € 128.205,13; in data 28 luglio 2020 trasferimento di Luigi Liguori al prezzo di € 4.071.246,82; in data 28 luglio 2020 trasferimento di Claudio Manzi al prezzo di € 4.021.761,59; in data 28 luglio 2020 trasferimento di Ciro Palmieri al prezzo di € 7.026.348,81; in data 28 luglio 2020 trasferimento di Victor James Osimhen al prezzo di € 71.246.819,34 indicando in tutti un corrispettivo superiore al reale, in attuazione di un unico disegno finalizzato a commettere le condotte illecite di cui al punto b) che segue e quelle ascritte ai Consiglieri di Amministrazione; b) aver redatto, sottoscritto ed approvato, in concorso con gli altri amministratori, la situazione semestrale al 31 dicembre 2020 nonché la situazione trimestrale al 31 marzo 2021 della società ove sono contabilizzate plusvalenze fittizie per complessivi € 19.330.000 e immobilizzazioni immateriali di valore superiore al massimo consentito dalle norme che regolano i Bilanci delle società di capitali per complessivi € 21.250.000, condotte finalizzate a far apparire risultati economici superiori al reale (maggiori utili o minori perdite) e un Patrimonio Netto superiore a quello realmente esistente alla fine del trimestre e del semestre”.

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Scritto da Vincenzo Napolitano
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