Il Miracolo Di San Gennaro, che cos’è e come funziona

Miracolo di San Gennaro
Fonte immagine: Giancarlo De Luca Photography @jinkodel70
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Tre volte l’anno, Napoli diventa il palcoscenico di un evento religioso secolare, il “miracolo di San Gennaro“, che vede la presunta trasformazione del sangue del santo da solido a liquido. Il rito, radicato nella cultura e nella tradizione napoletana, attrae sia fedeli che turisti, curiosi di assistere a questo fenomeno tanto misterioso quanto affascinante.

Chi era San Gennaro?

San Gennaro, venerato come il patrono di Napoli, sarebbe nato nel III secolo d.C., diventando successivamente il Vescovo di Benevento. La sua attività di proselitismo lo condusse all’arresto e alla successiva condanna a morte, una esecuzione resa infine possibile attraverso la decapitazione. Tradizionalmente, si ritiene che il sangue del santo sia stato raccolto da devote subito dopo la sua morte, dando origine al culto che perdura fino a oggi.

Napoli e la venerazione di San Gennaro

A Napoli, il culto di San Gennaro è più che una semplice tradizione religiosa: è un fenomeno culturale che coinvolge l’intera città. I napoletani, insieme ai numerosi turisti, partecipano con fervore alle celebrazioni, manifestando la loro devozione con grida e applausi e documentando l’evento con riprese video. La popolarità del santo ha anche attratto diverse figure politiche, desiderose di condividere la devozione popolare.

Come funziona il rito dello scioglimento del sangue

Il rito dello scioglimento del sangue avviene tre volte all’anno, seguendo una procedura consolidata nel tempo. Durante la cerimonia, l’arcivescovo di Napoli estrae un’ampolla contenente il sangue del santo da una nicchia nel Duomo di Napoli, per poi esibirlo ai fedeli. La vera magia si svela quando il prelato inizia a scuotere l’ampolla, inducendo il contenuto, originariamente solido e di colore rosso scuro, a liquefarsi, un evento considerato di buon auspicio.

Spiegazione della Chiesa vs Spiegazione scientifica

Pur celebrando con grande solennità il rito, la Chiesa mantiene una posizione di cauta prudenza, non classificando ufficialmente il fenomeno come un miracolo. D’altra parte, la spiegazione scientifica suggerisce una possibile spiegazione naturalistica, legata al fenomeno della tissotropia, dove alcune sostanze possono passare da uno stato solido a uno liquido in seguito a scossoni o vibrazioni, simili a quelli che l’ampolla subisce durante il rituale. Un’accettazione che lascia spazio alla continuità di un culto che coniuga fede e tradizione in un’esperienza unica e coinvolgente.

Che cosa è successo quando il sangue non si è sciolto in passato

Basandosi sulle tradizioni profondamente ancorate nel panorama culturale partenopeo, l’assenza del prodigio di San Gennaro viene interpretata come un inquietante presagio di circostanze avverse in arrivo. Uno sguardo retrospettivo permette di evidenziare momenti critici associati a questa mancanza: è possibile riscontrare che il fluido sacro non abbia cambiato la sua consistenza nel 1939 e 1940, anni che hanno delineato l’inizio della Seconda Guerra Mondiale e il coinvolgimento militare dell’Italia.

Avvicinandosi a tempi più recenti, si nota che il prodigio non ha trovato realizzazione nel settembre 1973, periodo segnato dalla virulenta epidemia di colera a Napoli, e successivamente nel 1980, un anno che ha visto l’Irpinia scossa da un terremoto devastante. Pertanto, la comunità devota guarda con trepidazione alla possibilità che il prodigio di San Gennaro si rinnovi, nella speranza di scongiurare eventuali catastrofi future.

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Scritto da Andrea Navarro
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