Chi sono i candidati al Papato, ecco i cardinali che potrebbero diventare Papa

Dopo la morte di Papa Francesco, il Conclave del 7 maggio 2025 si prepara a eleggere il 267º pontefice. Con 135 cardinali elettori provenienti da 71 Paesi, la scelta si preannuncia complessa e riflette la diversità globale della Chiesa cattolica.
I candidati più discussi rappresentano una varietà di visioni teologiche e geografiche, vediamo di approfondirli.
🇮🇹 Pietro Parolin – il diplomatico della curia

Chi è: Nato nel 1955 a Schiavon (Vicenza), è stato Segretario di Stato vaticano dal 2013 al 2025. Ha rappresentato la Santa Sede in delicate missioni internazionali, tra cui Venezuela e Cina.
Posizione: Moderato, con inclinazioni conservatrici.
Pro:
- Ampia esperienza diplomatica e conoscenza delle dinamiche vaticane.
- Figura di continuità con l’attuale assetto della Curia.
Contro:
- Limitata esperienza pastorale diretta con le comunità locali.
- Percezione di legame con l’apparato curiale, che potrebbe non soddisfare chi desidera riforme più incisive.
🇮🇹 Matteo Zuppi – il pastore delle periferie

Chi è: Nato nel 1955 a Roma, è arcivescovo di Bologna dal 2015 e presidente della CEI dal 2022. Membro della Comunità di Sant’Egidio, è noto per il suo impegno nel dialogo interreligioso e nelle questioni sociali.
Posizione: Progressista, in linea con la visione di Papa Francesco.
Pro:
- Impegno sociale e vicinanza ai poveri e agli emarginati.
- Esperienza nel dialogo interreligioso e nella promozione della pace.
Contro:
- Possibili resistenze interne da parte dei cardinali più conservatori.
- Critiche alla sua vicinanza alla Comunità di Sant’Egidio.
🇮🇹 Pierbattista Pizzaballa – il patriarca di gerusalemme

Chi è: Nato nel 1965 a Cologno al Serio (BG), è Patriarca latino di Gerusalemme dal 2020. Ha una lunga esperienza in Terra Santa e nel dialogo interreligioso.
Posizione: Moderato, con apertura al dialogo.
Pro:
- Profonda conoscenza del Medio Oriente e delle dinamiche interreligiose.
- Figura indipendente dalle dinamiche della Curia romana.
Contro:
- Possibili tensioni politiche legate alla sua posizione in Medio Oriente.
- Meno noto a livello globale rispetto ad altri candidati.
🌍 Fridolin Ambongo Besungu – la voce dell’Africa

Chi è: Nato nel 1960 a Boto (RD Congo), è arcivescovo di Kinshasa dal 2018. Membro dei Cappuccini, è noto per il suo impegno nella giustizia sociale e nella lotta alla corruzione.
Posizione: Conservatore su temi dottrinali, progressista su questioni sociali.
Pro:
- Impegno per la giustizia sociale e la denuncia delle ingiustizie.
- Rappresenta l’Africa, continente in crescita per la Chiesa cattolica.
Contro:
- Posizioni conservatrici su temi come l’omosessualità e il celibato sacerdotale.
- Critiche alle ideologie occidentali e a organismi internazionali.
🌏 Luis Antonio Tagle – il Francesco asiatico

Chi è: Nato nel 1957 a Manila, è stato arcivescovo di Manila e Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli. Conosciuto per il suo carisma e la sua empatia.
Posizione: Progressista, vicino alla visione di Papa Francesco.
Pro:
- Carisma e comunicazione efficaci, con attenzione ai poveri.
- Esperienza internazionale e conoscenza delle dinamiche asiatiche.
Contro:
- Critiche alla sua gestione di Caritas Internationalis.
- Posizioni progressiste che potrebbero incontrare resistenze.
🇪🇸 Cristóbal López Romero – il missionario del dialogo

Chi è: Nato nel 1952 a Vélez-Rubio (Spagna), è arcivescovo di Rabat dal 2018. Salesiano, ha esperienza missionaria in America Latina e Marocco.
Posizione: Progressista, con forte impegno nel dialogo interreligioso.
Pro:
- Esperienza missionaria e impegno per la giustizia e la pace.
- Vicino a Papa Francesco, con una visione inclusiva della Chiesa.
Contro:
- Si è autoescluso come candidato al papato.
- Età avanzata (72 anni) potrebbe essere un fattore limitante.
🇭🇺 Péter Erdő – il teologo ungherese

Chi è: Nato nel 1952 a Budapest, è arcivescovo di Esztergom-Budapest dal 2003. Esperto di diritto canonico, è stato presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa.
Posizione: Conservatore, con forte formazione teologica.
Pro:
- Solida formazione teologica e esperienza nella leadership ecclesiale.
- Figura di riferimento per i conservatori.
Contro:
- Percezione di rigidità e legami con il governo ungherese.
- Critiche sulla gestione di casi di abuso.
🇬🇳 Robert Sarah – il cardinale guineano

Chi è: Nato nel 1945 in Guinea, è stato Prefetto della Congregazione per il Culto Divino. Conosciuto per le sue posizioni tradizionaliste e la sua spiritualità profonda.
Posizione: Conservatore e tradizionalista.
Pro:
- Figura di riferimento per i conservatori.
- Esperienza nella Curia romana e forte spiritualità.
Contro:
- Età avanzata (79 anni) potrebbe limitare la durata del pontificato.
- Posizioni rigide che potrebbero non essere adatte a un’epoca di cambiamento.
🇺🇦 Mykola Bychok – il giovane ucraino

Chi è: Nato nel 1980 a Ternopil (Ucraina), è vescovo della diocesi ucraina di Melbourne dal 2020. È il più giovane cardinale elettore.
Posizione: Progressista su temi sociali, con forte impegno pastorale.
Pro:
- Giovane età e rappresenta una nuova generazione di leader ecclesiastici.
- Impegno pastorale e vicinanza ai fedeli.
Contro:
- Mancanza di esperienza e recente nomina a cardinale.
- Poco conosciuto a livello globale.
🇫🇷 Jean-Marc Aveline – il teologo del dialogo

Chi è: Nato nel 1958 a Sidi Bel Abbès (Algeria), è arcivescovo metropolita di Marsiglia dal 2019 e cardinale dal 2022. Con una solida formazione teologica, ha dedicato la sua carriera al dialogo interreligioso e alla promozione di una Chiesa aperta e inclusiva.
Posizione: Progressista, vicino alla visione di Papa Francesco.
Pro:
- Esperienza nel dialogo interreligioso: ha fondato l’Institut des sciences et de théologie des religions a Marsiglia, promuovendo la comprensione tra diverse fedi.
- Impegno sociale: attento alle sfide della società contemporanea, come l’immigrazione e la secolarizzazione.
- Figura di continuità con le riforme di Papa Francesco.
Contro:
- Critiche alla sua teologia: alcuni ambienti conservatori mettono in discussione la sua ortodossia dottrinale.
- Possibile influenza politica: la sua vicinanza a figure come Macron potrebbe sollevare interrogativi.
🇲🇹 Mario Grech – l’alfiere della sinodalità

Chi è: Nato nel 1957 a Qala (Malta), è Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi dal 2020. Ha guidato il processo sinodale voluto da Papa Francesco, promuovendo una Chiesa più partecipativa e inclusiva.
Posizione: Progressista, promotore della sinodalità.
Pro:
- Esperienza nella governance ecclesiale: ha coordinato il Sinodo dei Vescovi, favorendo il dialogo tra diverse componenti della Chiesa.
- Apertura al dialogo: ha mostrato disponibilità a confrontarsi con le sfide del mondo moderno.
- Figura di continuità con le riforme di Papa Francesco.
Contro:
- Critiche dai conservatori: le sue posizioni su temi come l’inclusione delle persone LGBT hanno suscitato polemiche.
- Possibile mancanza di consenso: potrebbe non riuscire a unire le diverse anime del Conclave.
🇵🇹 José Tolentino De Mendonça – il poeta del vangelo

Chi è: Nato nel 1965 a Funchal (Portogallo), è Prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione dal 2022. Poeta e teologo, è noto per la sua sensibilità culturale e la sua capacità di dialogo con il mondo contemporaneo.
Posizione: Progressista, con attenzione alla cultura e al dialogo.
Pro:
- Sensibilità culturale: ha promosso il dialogo tra fede e cultura, valorizzando l’arte e la letteratura.
- Apertura al dialogo: ha mostrato disponibilità a confrontarsi con le sfide del mondo moderno.
- Figura di continuità con le riforme di Papa Francesco.
Contro:
- Posizioni progressiste: la sua apertura su temi come l’ordinazione femminile potrebbe incontrare resistenze.
- Giovane età: a 59 anni, alcuni cardinali potrebbero preferire una figura più matura.