Delitti in famiglia, il caso di Melania Rea stasera su Rai 2

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Si immagina spesso la famiglia come un rifugio dall’esterno, un luogo sicuro dove trovare conforto e amore. La nuova docuserie trasmessa su Rai 2, “Delitti in famiglia“, mostra un lato oscuro e perturbante di questo supposto idillio.

A curare la trasmissione Stefano Nazzi, giornalista famoso per il suo podcast “Indagini” edito da “Il Post”.

Cos’è successo nel caso Melania Rea

Melania Rea non è solo un nome, ma un simbolo di una tragedia che ha lasciato un segno indelebile nel tessuto sociale. Madre della piccola Vittoria e sposa di Salvatore Parolisi, ex caporalmaggiore dell’Esercito, Melania scomparve nel 2011 in circostanze misteriose e drammatiche. Il suo corpo, ritrovato in un bosco, mostrava i segni di oltre 35 coltellate.

Il marito è stato condannato inizialmente a trent’anni di prigione, pena successivamente ridotta a vent’anni.

L’interesse morboso dei media per il caso

Tra rivelazioni sensazionali e dettagli voyeuristici, i media hanno spesso perso di vista l’essenza della storia, concentrandosi sulle relazioni extraconiugali di Salvatore con una giovane ex allieva.

Messaggi, intercettazioni e particolari salaci hanno ricevuto grande visibilità, relegando Melania Rea a un ruolo marginale nel proprio dramma esistenziale.

Le testimonianze dei parenti raccolte da Stefano Nazzi

“Delitti in famiglia” fa una mossa coraggiosa: riporta la narrazione al suo nucleo autentico, mettendo al centro le voci di coloro che conoscevano davvero Melania.

Grazie a Stefano Nazzi, genitori e fratello hanno l’opportunità di parlare, restituendo dignità e centralità alla vera vittima della storia.

Esperti criminologi e investigatori

La docuserie non si limita all’aspetto emotivo ma presenta anche una disamina metodica e razionale del caso.

Interviste a esperti criminologi e investigatori arricchiscono il racconto, facendo luce su angoli ancora oscuri dell’inchiesta.

I prossimi casi trattati da Stefano Nazzi

“Delitti in famiglia” non si ferma qui. Stefano Nazzi guiderà il pubblico attraverso altre intricate vicende umane, da quella di Lorys Andrea Stival a quella di Ferdinando Carretta, storie diverse ma legate dallo stesso inquietante filo rosso: la violenza imprevista e incomprensibile che può sgorgare anche all’interno della famiglia.

Chi è Stefano Nazzi

Stefano Nazzi è un giornalista italiano, nato a Roma nel 1982. Si occupa di cronaca nera da molti anni, e ha seguito i casi più conosciuti e di maggiore risonanza in Italia, come la strage di Erba, il delitto di Avetrana, il caso Garlasco e il caso Brembate.

Nel 2018 ha iniziato a collaborare con Il Post, dove ha lanciato il podcast “Indagini”, che racconta i casi di cronaca nera più efferati. Il podcast ha riscosso un grande successo e ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Morrione per il giornalismo investigativo.

Nel 2023 Nazzi ha pubblicato il libro “Il volto del male”, in cui racconta dieci storie di crimini efferati, da Nicola Sapone delle Bestie di Satana a Luigi Chiatti, il Mostro di Foligno.

Nazzi è un giornalista serio e rigoroso, che si impegna a raccontare la cronaca nera senza morbosità o spettacolarizzazioni. I suoi lavori sono apprezzati per la qualità della scrittura, la profondità dell’analisi e l’attenzione al dettaglio.

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