Che cos’è Bikinioff, come funziona e quanto costa
Bikinioff è un bot di Telegram che, sfruttando l’intelligenza artificiale, consente di rimuovere i vestiti dalle persone nelle foto, restituendo un risultato convincente e rispettando le proporzioni del fisico e la tonalità dell’incarnato.
Sviluppato dalla società estone Crystal Future, noto per produzioni videoludiche, il bot è diventato famoso per episodi deprecabili, come la diffusione di foto di ragazze di una scuola media in provincia di Roma.
Come si usa Bikinioff?
Per usare Bikinioff, è necessario avere un’utenza Telegram. Basta cercare il bot tramite il motore di ricerca interno o tramite il sito ufficiale e iniziare una conversazione con il comando “/start” (senza virgolette). Allegando o inviando una foto, il bot elaborerà l’immagine in circa 30 secondi, generando un nudo coerente che riprende le caratteristiche della persona fotografata.
La nostra tecnologia di editing fotografico può rimuovere facilmente i vestiti da qualsiasi immagine, lasciando solo lo stretto necessario
Crystal Future
Quanto costa?
Il bot è gratuito solo per la prima foto. Per le successive, bisogna acquistare crediti pagando gli sviluppatori tramite criptovalute, che permettono di evitare rintracciamenti semplici per il ricevente.
I costi sono i seguenti:
- 10 crediti 5.5€
- 20 crediti 11€
- 50 crediti 27.5€
- 100 crediti 55€
- 200 crediti 91.5€
- 600 crediti 275€
- 2000 crediti 915€
- crediti illimitati 9.000€
A cui vanno aggiunti i costi delle commissioni di circa l’8%.
Ad ogni modo consigliamo vivamente di non procedere con l’acquisto, sia per un fattore etico, essendo la pratica altamente discutibile, sia perché i siti in questione non sono affidabili né verificati, il rischio di furto dei dati di pagamento è estremamente elevato.
Quali sono i rischi?
Il sistema di pagamento apre la porta a intermediari poco raccomandabili e portali discutibili.
Il rischio di clonazione delle carte di credito o di furto delle criptovalute è infatti estremamente elevato.
Utilizzare Bikinioff comporta rischi sia per la sicurezza informatica che per la morale, aprendo a ricatti, bullismo e vendette. È stato coinvolto in casi di produzione di materiale pedopornografico, come quello che riguarda due quattordicenni che diffondevano foto nude delle proprie compagne di scuola.
Il fenomeno nelle scuole e l’intervento del Garante dell’Infanzia
Il Garante dell’Infanzia della Regione Lazio ha segnalato ventisette casi dall’inizio del fenomeno nelle scuole, soprattutto medie. Monica Sansoni, garante dell’Infanzia, afferma di ricevere almeno due segnalazioni a settimana su vari modi di creare immagini pornografiche.
Per affrontare il problema, sono stati organizzati incontri formativi nelle scuole, parrocchie e gruppi sportivi, con il progetto “Genitori al centro, missione adolescenza”, mirato a preparare gli adulti sul mondo virtuale frequentato dai loro figli. Il secondo passo sarà la formazione dei ragazzi stessi.