A Pompei scoperta la stanza degli schiavi incredibilmente intatta

La stanza degli schiavi a Pompei
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A Pompei è stata fatta un’altra incredibile scoperta durante gli scavi poiché è stata ritrovata quella che è stata ribattezzata la stanza degli schiavi.

Nella villa suburbana di Civita Giuliana è riemerso questo stanzino in cui gli schiavi stallieri vivevano, probabilmente si trattava di una famiglia di pochi componenti, e nell’ambiente sono ancora rinvenibili letti di corde e legno, stuoie, un vaso da notte, attrezzi di lavoro, il timone del carro che si trovava all’esterno, delle anfore ed anche i finimenti dei cavalli.

Una nuova testimonianza degli ultimi momenti di vita di un popolo congelati poi dalla terribile eruzione del Vesuvio del 79 d.C.

La vita di abitanti umili

Rispetto ai ritrovamenti che in genere si fanno a Pompei, che riguardano stanze ricche di affreschi con triclini meravigliosi, opere d’arte prestigiose, bellissimi giardini ed atri, la stanza degli schiavi colpisce per l’umiltà dei suoi ambienti.

In pochi metri quadri erano racchiuse la povertà e le ristrettezze di quella famiglia. Possiamo ammirarla ancora oggi perché incredibilmente è rimasta intatta nonostante l’eruzione, il portico non è crollato ed i lapilli si sono fermati proprio alla soglia.

Negli anni, come sappiamo, a Pompei hanno agito molti tombaroli alla ricerca di oggetti da trafugare, ed anche questa stanza è stata colpita. Infatti ci sono ancora i buchi nei muri lasciati da queste persone ed i danni agli oggetti, ma grazie ai calchi in gesso ed altre tecniche si cercherà di integrare le lacune provate da questo passaggio.

La composizione della stanza

La stanza degli schiavi contiene tre brandine posizionate a ferro di cavallo e con misure diverse. La più piccola era per un bambini ed è lunga circa un metro e quaranta. Questi umili letti sono stati costruiti con un “sistema di modularità” che consentiva di allungarli o accorciarli. Al posto del materassi vi era uno straccio di tessuto su una rete di corde.

I muri della stanza sono spogli e verniciati poco di bianco. Vicino alla finestra c’era una lucerna usata per amplificare il chiarore del fuoco, secondo l’ipotesi prevalente. Sotto un letto è stata trovato un cestino, forse usato per conservare alcuni effetti personali. C’è anche una brocca di piccole dimensioni che forse conteneva acqua da utilizzare la notte.

In ogni caso questi oggetti saranno analizzati in laboratorio e si potranno fare ipotesi più precise circa il loro utilizzo.

Gli oggetti da lavoro

Nella stanza sono stati ritrovati anche tanti oggetti da lavoro. Sul letto piccolo c’era il grande timone del carro, un oggetto in legno rappezzato con dello spago. Al centro della stanza c’era una cassa con angoli in metallo al cui interno venivano conservati i finimenti dei cavalli.

Di tutti questi oggetti sono stati fatti dei calchi in gesso per comprenderne meglio le forme e l’utilizzo.

Fonte foto: Tg Com

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Scritto da Fabiana Bianchi
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