A Pompei arriva Spot, il cane robot ultramoderno a guardia degli Scavi

Spot, il cane robot a Pompei
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Arriva una bella novità presso gli Scavi di Pompei: il prestigioso sito archeologico verrà sorvegliato giorno e notte da un guardiano molto speciale, cioè un cane robot. Il suo nome è Spot.

Si tratta di un robot della Boston Dynamics deputato a sorvegliare le rovine ed i reperti ed anche a progettare gli interventi di messa in sicurezza.

Il nostro cane robot è già in servizio e per il momento il suo sarà un periodo di prova durante il quale sarà di supporto alle autorità italiane che devono tutelare il sito.

Come funziona Spot, il cane robot guardiano

Spot monta una telecamera di sorveglianza che agisce a 360 gradi e che raccoglie e registra dati utili a pianificare eventuali interventi. Lo scopo principale di questo robottino è quello di migliorare il servizio di sorveglianza già esistente e la qualità del monitoraggio.

Inoltre, viene utilizzato anche per analizzare ancora meglio le aree in cui si stanno svolgendo scavi così da approfondirne la conoscenza e lo stato di avanzamento dei lavori. In questo modo, è più facile gestire la messa in sicurezza delle aree di scavo dove ci sono siti in fase di recupero.

Spot è affiancato anche da un laser scanner volante, Leica BLK2FLY, che può fare scansioni 3D dei siti, completamente in autonomia rispetto al cane robot.

Scanner laser volante a Pompei
Scanner laser volante (Fonte: Pagina Facebook Pompeii – Parco Archeologico)

Infine, Spot può anche muoversi agevolmente all’interno di cunicoli sotterranei, anche stretti e piccoli. Ad esempio, verrà provato in quei tunnel clandestini che furono scavati dai tombaroli che per molti anni li hanno utilizzati per introdursi negli scavi per rubare reperti e rivenderli. Questi tunnel sono spesso pericolanti e rappresentano una minaccia per la sicurezza, quindi è necessario porvi rimedio. L’intervento di un robot consentirà di muoversi con rapidità e con meno rischi.

I cani robot della Boston Dynamics nel mondo

Questi prodotti tecnologici sono stati utilizzati anche in altri luoghi, come ad esempio in Massachusetts. Qui, la polizia li ha usati per effettuare operazioni di pattugliamento ed ispezionare contesti molto pericolosi.

Anche l’esercito francese li ha utilizzati nel 2021 per proprie operazioni speciali, mentre un competitor chiamato Ghost Robotics li ha messi in campo per pattugliare il confine tra Messico e Stati Uniti.

Il progetto per rendere smart Pompei

Spot fa parte di un progetto più ampio, chiamato Smart Pompei, volto a rendere ancora più tecnologico il sito di Pompei e renderlo maggiormente fruibile e gestibile tramite le tecnologie moderne.

I primi passi sono stati fatti nel 2013 quando l’Unesco paventò l’ipotesi di inserire gli scavi archeologici in un elenco di siti in pericolo, per cui si è corsi ai ripari. Ad esempio, già da qualche anno si usano i droni per monitorare dall’alto il sito. Tra le altre iniziative ci sono:

  •  Civitates, un progetto realizzato dalla comunità locale, iniziativa d’innovazione sociale, estensione di Smart@Pompei per promuovere competenze e iniziative per il  turismo culturale nel sito;
  • l’obiettivo di rendere Pompei uno Smart Archaeological Park in Italia e al mondo, cioè un modello tecnologico integrato per gestire e controllare la sicurezza di visitatori e siti sia in condizioni normali sia in condizioni di emergenza;
  • inoltre, ci sono moderni sistemi di videosorveglianza, controllo degli ingressi, di antintrusione, monitoraggio sismico, idrogeologico, qualità dell’aria.

Fonte foto copertina: Pagina Facebook Pompeii – Parco Archeologico

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Scritto da Fabiana Bianchi
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