A Napoli scoperta un’opera inedita di Giacomo Leopardi, scritta a soli 16 anni

Giacomo Leopardi
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A Napoli è stato scoperto un manoscritto inedito che Giacomo Leopardi scrisse all’età di 16 anni e che è conservato nella Biblioteca Nazionale. Davvero una scoperta importante considerata l’autorevolezza e la fama del poeta di Recanati, un ritrovamento fatto da a Marcello Andria e Paola Zito che sarà presentato oggi martedì 3 maggio nella Sala Rari della Biblioteca.

Il manoscritto si intitola “Leopardi e Giuliano imperatore. Un appunto inedito dalle carte napoletane” e si trova nel Fondo Leopardiano della Biblioteca Nazionale. Quasi sicuramente è databile al 1814 e si incentra sulla figura dell’Imperatore Flavio Claudio Giuliano. Possiamo ritenere con certezza che si tratti di uno scritto del Leopardi poiché vi è la sua firma.

Ma vediamo meglio di cosa si tratta.

Opera di Leopardi sull'Imperatore Giuliano

Il quadernetto inedito di Giacomo Leopardi

Come accennato, questo quadernetto ci parla di figura di Flavio Claudio Giuliano, chiamato Giuliano l’Apostata e che fu l’ultimo imperatore latino dichiaratamente pagano.

Lo scritto è costituito da quattro mezzi fogli che, piegati al centro, formano in totale otto facciate che contengono una lunghissima lista in ordine alfabetico di autori antichi e tardo antichi ed ognuno di essi è accompagnato da diversi riferimenti numerici, che in totale sono almeno 550.

Gli studi di Leopardi sulla rivalutazione dell’imperatore Giuliano

Il poeta è stato un grande studioso e fin da piccolo ha sempre frequentato la biblioteca del padre e Recanati, nel palazzo di famiglia, luogo dove è riuscito a raccogliere un’incredibile mole di informazioni sull’imperatore Giuliano consultando la sua opera omnia. La sua fonte principale è stata l’edizione di Ezechiel Spanheim di tale opera, pubblicata a Lipsia nel 1696.

I suoi studi sono stati fondamentali per quella che è stata la rivalutazione della figura dell’imperatore perché fino a quel momento, l’Apostata era sempre stato visto in una luce negativa. L’opinione generale nei suoi confronti si basava sulla condanna degli storici che appunto mediamente ne offuscavano la figura, nonostante una riscoperta in positivo degli Illuministi nel ‘700.

Leopardi anche successivamente a questo manoscritto parlò di Giuliano in altre sue opere, come nelle Operette Morali e nello Zibaldone, due suoi scritti tra i più importanti nella storia della letteratura.

L’importanza della raccolta napoletana su Leopardi

Questa ulteriore scoperta conferma ancora di più l’importanza della raccolta di opere di Leopardi conservate a Napoli, luogo dove il poeta visse a lungo, avendo con la nostra città un rapporto contraddittorio. Città amata all’inizio, perché considerata una sorta di medicina alla sua solitudine e alla sua sofferenza, col tempo con essa ebbe un rapporto diverso e più complesso.

Nella Biblioteca Nazionale le sue opere autografe sono tantissime e rappresentano una raccolta fondamentale per conoscere il poeta.

La presentazione del manoscritto inedito

Il quadernetto sarà presentato oggi 3 maggio alle ore 16.00 nella Sala Rari della Biblioteca Nazionale alla presenza di Maria Iannotti, Giulio Sodano, Francesco Piro, Rosa Giulio.

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Scritto da Fabiana Bianchi
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