Roma – I dati sull’edilizia del 2011 hanno sicuramente zittito quanti, a seguito delle molteplici riforme, hanno dichiarato che i numerosi condoni non hanno influenzato ne alimentato l’abusivismo.
I dati sono allarmanti: l’abusivismo ha rappresentato il 13,4% del totale dei lavori edili su vasta scala, dall’ampliamento di edifici preesistenti, a nuove unità a nuovi edifici non residenziali. Dall’ultimo condono edilizio (2003) al 2011 sono 258.000 gli abusi relativi ad ampliamenti o nuove costruzioni, un giro di moneta stimato da Legambiente aggirarsi sui 18,3 miliardi di euro.
Una forza, mossa da numerosissimi interessi, che preme costantemente per ottenere una nuova sanatoria, come nel 1985, 1994 e 2003. Il triste primato di città con più immobili soggetti ad ordinanza di abbattimento è la nostra cara Napoli con ben 16.837 ordinanze a cui son seguiti soli 710 abbattimenti, il 4,2%.
Nel solo 2011 sono pervenuti al Tribunale amministrativo numerosi ricorsi da aree sottoposte a vincoli paesaggistici, rischio idrogeologico e località di grande richiamo turistico come i ben 148 ricorsi da Ischia, i 67 da Sorrento ed i 62 da Capri mentre più di un terzo del totale riguarda urbanistica, edilizia ed abusivismo, con 30.000 pratiche di cui 13.000 in zone vincolate.
Nel corso degli anni nella sola Napoli sono circa 85.000 le richieste di sanatoria accumulate negli anni da tutti i quartieri senza alcuna eccezione; non sono esclusi, difatti, zone di alto pregio come Camaldoli, Chiaiano e Posillipo.
Pronto, fortunatamente, il piano presentato dal sindaco De Magistris a Marzo 2012 che prevede 100 demolizioni da completare entro fine anno. Ben 60.000 sono, invece, le costruzioni da abbattere sotto la giurisdizione della magistratura, incluse quelle sulla Costiera Amalfitana.
Ad Amalfi, particolarmente, la concentrazione di interventi contro l’abusivismo edilizio è al 30%. Fanalino di coda è, invece, Maiori con solo il 10%, preceduto da Positano con il 25%, Tramonti con il 20% e Ravello con il 15%.