Pomì esaltata perché prodotta solo a ridosso della Pianura Padana: l’azienda rassicura i clienti sulla provenienza facendo discriminazione contro la Terra dei Fuochi
È da qualche ora che circola in rete un’immagine celebrativa della Pomì, passata di pomodoro senz’altro tra le migliori mai assaggiate. Peccato, però, che i responsabili marketing non abbiano azzeccato la pubblicità giusta stavolta per questo prodotto.
Qui in alto potrete ammirare la cartina dello stivale, finemente demarcato con confini territoriali che lunga la dicono sulle discriminazioni andate in scena da un po’ di tempo a questa parte.
Sarebbe cosa buona e giusta essere solidali con la vicenda della Terra dei Fuochi, senza approfittarne e marciarci sopra per esaltare il proprio, a discapito dell’inferno vissuto da chi abita le zone contaminate. La Pomì è prodotta solo in Emilia, Lombardia, Veneto e Piemonte, che non ci siano dubbi su questo, per carità. Meglio rassicurare i clienti prima che inizino a nutrire qualche dubbio sulla provenienza del pomodoro, visti i tempi che corrono.
Peccato che la tranquillità loro sia costata alla Terra dei Fuochi l’ennesima stoccata. È un peccato vedere che per vendere si cerchi anche di stigmatizzare chi è già in ginocchio. C’era per caso bisogno di esaltare la propria qualità, facendo questa differenza territoriale sicuramente infelice?
Diciamo che ha ragione chi si aspetta delle scuse dalla Pomì, proprio come fatto a suo tempo da Guido Barilla e la storia della pasta per le famiglie tradizionali.