Quest’anno i saldi in Campania, e a Napoli soprattutto, sono iniziati molte settimane prima della data ufficiale grazie ad una legge regionale divulgata nel mese di dicembre. Eppure, nonostante questo lasso di tempo concesso ai negozi cittadini per poter meglio affrontare la recessione economica di questo periodo, nei primi giorni di saldi “ufficiali” le strade erano piene di persone ed i negozi semivuoti.
Tutto ciò, nonostante i ribassi del 30% e del 50%, che spesso toccano anche le punte del 70%. Questa situazione è ravvisabile anche nelle strade dello shopping più chic, quali via dei Mille e via Calabritto.
Proprio ieri, nel primo giorno dei saldi, Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, ha detto che “in giro per le strade del Vomero, il quartiere commerciale per antonomasia del capoluogo partenopeo, ci si poteva render conto che i negozi erano per lo più vuoti, e non credo solo per le avverse condizioni climatiche, nonostante le allettanti proposte, specialmente nel settore dell'abbigliamento e delle calzature, con sconti oscillanti mediamente tra il 30% ed il 70%. La gente appariva titubante ma anche sospettosa e perplessa nei confronti di un rituale che ha perso molto del suo fascino rispetto agli anni passati”.
I commercianti, inoltre, sono quasi tutti concordi nell’affermare che i cittadini “non hanno soldi” e che in molti, “studiano, ma non acquistano”. Tanto che la proposta di Capodanno è quella di liberalizzare i saldi permettendo ai commercianti di decidere quando e come applicarli, magari soprattutto in occasioni di particolari offerte delle ditte fornitrici.