Diversi beni sequestrati alla mafia campana e calabrese sono stati riassegnati per scopi sociali ed istituzionali dall'Agenzia Nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Una nota diffusa dall'Agenzia elenca i vari beni che sono stati già assegnati.
L'obiettivo è quello di aumentare il senso di sicurezza percepita da parte della cittadinanza principalmente tramite la ritrovata fiducia nell'istituzione locale che nello specifico si occupa del riutilizzo del bene confiscato. E' molto importante in questi territori l'avvio di tali dinamiche sociali di cooperazione tra istituzioni pubbliche e organismi del terzo settore perché in tal modo la cittadinanza può riottenere spazi che già le appartengono di diritto e perché si possono così lenire le tensioni fra i vari gruppi sociali attraverso una concreta politica dell'inclusione sociale di persone confinate sempre e solo nelle marginalità della vita collettiva.
A Napoli il bene immobile di via Manthomè n°4 confiscato al clan Esposito sarà adibito come 'Centro di prima accoglienza per donne vittime di maltrattamenti' e dato in gestione al Consorzio Sole.
In Calabria sono molti i beni riassegnati come bene pubblico. Ad esempio un immobile situato a Taverna (Cz), proveniente dalla confisca Di Bona, e' stato trasferito al patrimonio indisponibile del Comune di Taverna per finalita' istituzionali. E' stata anche disposto gratuitamente il passaggio di propietà di veicoli alle Forze dell'Ordine, che ne usufruiranno per finalità d'istituto.