Dieci pizzerie del centro storico di Napoli partecipano all'iniziativa "Pizza e po' mo' dono" per contrastare il fenomeno delle baby gang
La pizza napoletana non è solo un ottimo prodotto invidiatoci ovunque nel mondo, ma è diventato anche un simbolo di lotta alla criminalità e di riscatto sociale. Infatti, grazie all’iniziativa “Pizza e po' mo' dono”, ideata da 10 pizzerie del centro storico di Napoli, si vuole contrastare il fenomeno delle baby gang.
In che modo? L’iniziativa, presentata una settimana fa nella pizzeria di Gino Sorbillo, prevede che parte del ricavato della vendita di ogni pizza venga devoluto alla Fondazione di Comunità del Centro Storico di Napoli “per azioni a favore dei minori a rischio del Territorio”. La Fondazione ha promosso l’iniziativa insieme all’associazione Lives.
La raccolta fondi avverrà una volta a settimana, in giorni ben precisi fino all’8 gennaio 2014. Le date da ricordare sono, quindi, 13/20/27 novembre, 4/11/18 dicembre e 8 gennaio, mentre la prima raccolta è avvenuta già il 6 novembre.
Lo scopo principale di questa iniziativa è sottolineare l’importanza della solidarietà e dell’azione delle parti sociali nella lotta alla microcriminalità. Cosa più importante, però, è comprendere che, parallelamente a tale lotta, deve necessariamente esserci l’educazione alla cultura della legalità, soprattutto per i giovani.
I pizzaioli coinvolti hanno dichiarato che cercheranno di raccogliere tra i 15mila e i 20 mila euro, donando 25 cent per ogni pizza venduta. Le pizzerie storiche che partecipano sono, oltre a Sorbillo, A Taverna do Re, I Decumani, La locanda del Grifo, Maccarò, 'O Munaciello, Pizzeria Aiello, Pizzeria dell'Angelo, Pizzeria Trattoria Medina, Re Ferdinando.