Piazza del Plebiscito, stop ai grandi concerti e ai grandi eventi

Piazza Plebiscito

Addio ai grandi concerti ed eventi di Piazza del Plebiscito. I concerti in programma, di Pino Daniele e Mark Knopfler, sono tutti annullati

Un decreto che arriva come un fulmine a ciel sereno, soprattutto dopo l’entusiasmo di aver assistito o seguito sui media il successo del live di Bruce Springsteen, tornato a Napoli dopo quasi vent’anni.

Piazza del Plebiscito non ospiterà mai più grandi concerti, spettacoli, eventi sportivi e di qualsiasi altra tipologia, gastronomici, religiosi e militari. Addio anche ad installazioni artistiche come quelle realizzate negli ultimi anni in questa meravigliosa location. A prendere la dura decisione è Giorgio Cozzolino, soprintendente ai Beni architettonici e paesaggistici, secondo il quale la piazza partenopea può accogliere eventi soltanto rispettando determinati vincoli che suonano più come impedimenti che renderanno impossibile qualsiasi tipo di allestimento.

Bruce Springsteen Piazza del Plebiscito

Gli eventi non dovrebbero superare l’estensione di 12mila metri quadri, le strutture non potrebbero essere più alte di venti metri, la zona antistante il colonnato della basilica di San Francesco dovrebbe essere occupata solo spettatori.

Insomma tutti ostacoli che impedirebbero da un punto di vista concreto e logistico l’allestimento e l’organizzazione, in futuro, di qualsiasi evento in piazza del Plebiscito. I motivi sono tutti riconducibili al rispetto di un bene storico e culturale, che non dev’essere in alcun modo “disturbato” da elementi che impedirebbero la visuale completa dei monumenti, “che anche se temporaneamente impatterebbero con il decoro della piazza e non permetterebbero la lettura prospettica degli scorci più storicamente riconosciuti dell’intero sito“.

Anche le attività commerciali e pubblicitarie sono duramente vietate, “per evidente contrasto con l’uso storico e pubblico della piazza”.

E i prossimi attesissimi concerti dell’estate? Tutti annullati, a cominciare da Pino Daniele del 12 luglio, probabilmente spostato a Roma presso il Foro Italico, mentre quello di Mark Knopfler in programma per il 14 luglio si terrà all’Arena Flegrea.

Fine di un luogo d’incontro, di uno spazio storico e culturale che, proprio per questi aspetti, infondeva fascino e suggestione durante la fruizione di un concerto, di uno spettacolo teatrale, di un qualsiasi evento che permettesse l’aggregazione ed il raduno sociale, consentito in tutte le piazze italiane.

A difendere la causa della piazza e di tutta la popolazione napoletana il manager di Bruce Springsteen Claudio Troppa che, in un’intervista realizzata dopo la serata del megaconcerto del “Boss”, ha affermato che i grandi eventi non corrompono la bellezza di un bene pubblico limitandone la visibilità, al contrario la esaltano, consacrandolo alla storia.

Il manager, inoltre, trova offensivo sminuire la qualità artistica ed organizzativa dietro gli avvenimenti che hanno luogo in piazza, che generano introiti importante per il Comune e lo Stato.

Indubbiamente la decisione di Cozzolino è una “mossa” che tende a gettare ancora più in basso le prospettive future di Napoli, strappando alla città un’ulteriore elemento di valorizzazione culturale ed artistica del proprio patrimonio.

Il Comune di Napoli è pronto a contrastare il decreto e ad impugnare il provvedimento davanti al Tar.

Fonte | La Repubblica

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Scritto da Valentina D'Andrea
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