Napoli è tra i set del nuovo film di Martone su Giacomo Leopardi. Tra le location, il Suor Orsola Benincasa, il centro storico e Posillipo
In queste settimane Napoli si è trasformata nuovamente in set cinematografico. Questa volta, dopo le riprese della Warner Bros ed il Cinepanettone natalizio, è il turno del regista Mario Martone e del suo film su Giacomo Leopardi.
“Il Giovane Favoloso”, infatti, racconterà la vita del grande poeta dell’ottocento ed il suo conflitto con il conformismo dell’epoca. E, per farlo, Martone si è avvalso di svariati luoghi della nostra città. In questi giorni, le riprese si stanno svolgendo sia al centro storico sia in uno dei luoghi più adattabili alle idee del regista, il Suor Orsola Benincasa.
Per l’occasione, i suggestivi luoghi della cittadella seicentesca si sono trasformati nei luoghi vissuti da Leopardi. Le rampe di scale che conducono a Sant’Elmo sono divenute i vicoli di Napoli attraversati dal poeta, lo spogliatoio dei falegnami si è trasformato in uno dei bassi della città, la Sala degli Angeli ha vestito i panni della Sagrestia di una Chiesa, mentre l’aula Schulte è diventata la stanza privata del giovane Leopardi.
Il Suor Orsola non è nuovo a questi avvenimenti poichè già in passato, da almeno venti anni, ha ospitato diversi set cinematografici diretti da grandi nomi del cinema italiano, quali Lizzani e Cotroneo.
Le riprese de Il Giovane Favoloso, però, sono state ospitate anche da altri luoghi della città, centro storico in primis. Il set è stato allestito nei pressi di Via Duomo e Via dell’Anticaglia, mentre altre scene saranno girate anche a Posillipo e al Parco Vergiliano (da non confondersi con il Virigliano, ndr), luogo in cui si trova la tomba di Leopardi.
Il film, come accennato, narrerà la vita e i tormenti di Giacomo Leopardi, interpretato da Elio Germano, i travagliati rapporti con il padre-padrone Monaldo, interpretato da un raffinato Massimo Popolizio e si concentrerà sulla modernità del peota, nettamente avanti con i tempi. Una modernità che lo stesso Martone definisce “scandalosa per il suo tempo, incandescente e glaciale, grazie alla capacità di trovare la verità nel dubbio e a quella disperata vitalità, che lo porta a uno sguardo implacabile su se stesso e sul mondo”.
Infatti, Leopardi è sì uno scrittore inquadrabile cronologicamente nell’Ottocento, ma per l’attualità dei temi trattati e per la lucidità del suo sguardo sul mondo, appare più come uno scrittore del Novecento, non anacronistico nemmeno per gli anni Duemila.
Dunque, questa promette essere una pellicola che non avrà niente da invidiare ai precedenti lavori martoniani e che sicuramente attenderemo con trepidazione.