Napoli - Inizia a formarsi la manovra che riequilibrerà i conti Comunali, necessaria per ottenere i fondi anti-dissesto da circa 280 milioni, da presentare al governo a breve. Una manovra da circa 1.6 miliardi di debiti da ripagare in 10 anni, un fardello sulle spalle dei napoletani che comporterà un aumento di circa 320milioni per il prossimo biennio.
Per recuperare questa cifra stratosferica il comune procederà con una manovra drammatica per poter seguire il decreto 174 di Monti e rispettarne i requisiti, l'aumento di IMU e IRPEF complessivamente per 50milioni è il primo passo (obbligato).
L'aumento dell'IMU sulla prima casa porterà la crescita di un millesimo, dal 5 al 6 per mille.
Per quanto riguarda l'IRPEF la rivoluzione è totale: verranno cancellate le attuali 6 fasce di reddito ripristinando i vecchi due parametri; esenzione totale fino a 15.000€, aliquota massima dello 0.8% a tutti gli altri.
Nel caso in cui la manovra non riuscirà a riportare le casse comunali in attivo si procederà con la dismissione del patrimonio immobiliare, circa un miliardo la stima, 700 milioni la speranza di Palazzo San Giacomo. In vendita non solo le abitazioni già in vendita ma anche l'edilizia pubblica residenziale.
Numerosi gli accorpamenti e le dismissioni, come già in corso nel caso Stoà e Gesac.
Infine, deciso il taglio del 20% per presidenti e consiglieri dei consigli di amministrazioni di tutte le partecipate, degli emolumenti.
In discussione Martedì presso la commissione bilancio, il 28 Gennaio sarà discusso dal Consiglio Comunale, in caso di approvazione la palla passerà al Ministero dell'Interno, in caso contrario resterà solo una strada: la bancarotta.