Un sacco di rifiuti in meno è l’iniziativa per tenere pulita la Gaiola di Napoli: su base volontaria, lo scopo è curare un bene collettivo
Tutti a Napoli conoscono lo splendido sito della Gaiola a Posillipo e tutti, prima o poi, vi si sono recati per farci un bagno, soprattutto nelle torride giornate estive.
Tuttavia, nonostante il luogo sia da qualche anno gestito dalla onlus CSI Gaiola che ha provveduto a riqualificarlo e renderlo più pulito e accessibile, la spiaggetta e le acque che lo caratterizzano ricevono, purtroppo, rifiuti quasi ogni giorno.
Ecco perchè la stessa CSI Gaiola ha ideato l’emblematica iniziativa Un “sacco” di rifiuti in meno, che prevede la partecipazione del tutto volontaria di chi si reca alla Gaiola a trascorrere qualche ora del proprio tempo.
I rifiuti provengono sia dall’inciviltà di quei visitatori che non rispettano l’ambiente e gli altri, sia dalle pioggia l’acqua di dilavamento, dai canali di regimentazione delle acque, dai fiumi e alle fiumare che si riversano in mare e che trascinano con sè il carico di rifiuti che si ammassa nei loro letti o sui loro argini. A questi fattori, si aggiungono i collettori fognari che esondano riversandosi in mare senza alcun pretrattamento.
L’iniziativa propone a chiunque decida di fare un bagno, un picnic o semplicemente di prendere un po’ di sole, di contribuire alla pulizia del luogo portando via con sè un “sacco” di rifiuti e permettere, così, la fruizione di questo splendido posto anche ad altri utenti.
Purtroppo alla Gaiola non è previsto nessun servizio pubblico di pulizia e la quantità di rifiuti che vi si riversa ogni giorno è enorme, ma ognuno nel di noi nel suo piccolo può contribuire a renderla più pulita. Si tratta di un gesto che costa poco: è sufficiente recarsi all’apposito ecopunto e ritirare un sacchetto e dei guanti, così da porta via con sé un po’ di rifiuti raccolti in spiaggia
Soprattutto adesso che ci si avvia verso periodi più caldi con giornate di sole che invogliano ad uscire e ad andare al mare, è necessario ricordare che si tratta di uno dei pochi accessi pubblici al mare, a Napoli, e che si tratta di un bene collettivo: se lo distruggiamo, uccidiamo anche noi stessi.