“La figura carismatica nei partiti è superata. Di Pietro dice da tempo che toglierà il suo nome dal simbolo? Forse è arrivato il momento di farlo”. È, questa, parte del discorso che ieri il sindaco di Napoli ha tenuto a margine dell’incontro con Gianfranco Fini, nell’ambito della giornata trascorsa a Montecitorio per discutere del decreto affossa-Napoli.
De Magistris vede nella gestione che Di Pietro fa del proprio partito una direzione leaderistica che non approva. Difatti, ha confermato la sua intenzione di voler creare una lista civica con altri sindaci da presentare alle politiche e crede che il fondatore di Idv non abbia colto a fondo l’allarme lanciato sulla questione morale. D’altronde, è lo stesso De Magistris ad affermare di non fare più parte del partito e che, lavorando 20 ore al giorno, non potrebbe in ogni caso occuparsi di questioni interne al partito stesso.
Inoltre, a parere del sindaco “oggi, la favola delle mele marce non regge più perché se le mele marce aumentano, diventa un frutteto”. Commento duro, questo, relativo alla questione del consigliere regionale del Lazio Vincenzo Maruccio, indagato dalla procura di Roma per peculato.