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Dopo un lungo restauro, sono state ripulite le lastre delle cappelle trecentesche della Chiesa di Santa Chiara a Napoli!
Dopo circa cinquant’anni di incuria, le lastre delle cappelle laterale della bellissima chiesa di Santa Chiara a Napoli sono stati ripuliti e tornano e risplendere. Più di cinque decadi, dunque, durante i quali queste preziose tombe sono state rovinate dalle scritte di chiunque avesse intenzione di lasciare un segno del proprio passaggio.
Infatti, nel corso degli anni, le “firme” dei visitatori si sono sommate ed era possibile leggere “desideri” del 1969 di studenti che chiedevano di “essere tutti promossi”, ma anche pensieri più recenti risalenti agli anni duemila in cui si rifletteva sull’importanza di “imparare ad amare”.
Adesso, finalmente, grazie ad un importante restauro, sono stati eliminati tutti i graffi e le scritte, soprattutto quella più evidente sul sarcofago di una nobildonna, rovinato dai segni pesanti di un pennarello.
I sepolcri della Chiesa di Santa Chiara
Ricordiamo che la Chiesa di Santa Chiara è uno dei simboli di Napoli, la più grande basilica gotica di Napoli voluta da Roberto d’Angiò nel 1310 e che nella seconda metà del ‘700 fu ristrutturata in stile barocco. Nel 1943 è sopravvissuta ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, subendo però grossi danni a causa di un incendio. Al suo interno custodisce il sepolcro di Roberto d’Angiò, la tomba di Salvo d’Acquisto e la cappella dei Borbone con i sovrani del Regno delle Due Sicilie, i figli e le mogli. Inoltre, vi sono il sepolcro di Ludovico di Durazzo e quelli di altre famiglie nobili napoletane.
Fonte foto: Repubblica Napoli