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L’ultimo rapporto Caritas sulla povertà posiziona la Campania in cima alle zone d’Italia con il più alto tasso di indigenza
Sono agghiaccianti i dati che si leggono nell’ultimo rapporto 2012 della Caritas sulla povertà in Campania. Sarà presentato in via ufficiale il prossimo gennaio e ciò che ciò che si evince è molto preoccupante: la Campania è la zona di Italia che maggiormente fa ricorso alla cassa integrazione.
Dal 2004 al 2012 la regione ha perso 194.000 posti e, a differenza del 2010, i senza lavoro confermati sono circa 30mila in più, con un tasso di disoccupazione pari al 15.5%. Tra gli occupati, invece, il 35% lavora solamente in nero.
Uno dei dati più preoccupanti riguarda le risorse disponibili per le Politiche Sociali: per la Campania sono previsti 20 centesimi procapite contro i 160€ destinati ai cittadini della Valle d’Aosta.
Inoltre, è in aumento il numero degli individui che vive per strada e si è ridotta l’età di chi ormai dimora sotto i ponti. Secondo il rapporto sono 909 persone che, sulla base di una ricerca Istat, vivono senza fissa dimora in una condizione di assoluta povertà. Tali scenari di povertà portano molte donne a prostituirsi al solo scopo di guadagnare pochi euro da giocare nelle sale bingo o da utilizzare per pagare gli usurai.
La situazione si profila drammatica e Don Vincenzo Cozzolino, direttore della Caritas Diocesana di Napoli, ha affermato che è necessario attaccarsi a valori quali la legalità, l’impegno, la voglia di riscatto e la passione civica poiché sono “gli unici pilastri ai quali ci si può aggrappare per non farsi battere dalle statistiche, per non rientrare tra gli oltre settecentomila cervelli in fuga che negli ultimi anni hanno abbandonato il campo”.