Il lungomare liberato di Napoli: c’è chi lo odia, chi lo ama e chi crede sia inutile. I pullman, le macchine e gli altri mezzi di trasporto non sono più ammessi su via Caracciolo dedicata solo al passeggio pedonale. Le camminate lungo la strada che costeggia il magnifico mare della città sono rilassanti ed energizzanti, ma saranno davvero utili per una Napoli paralizzata dall’assenza dei mezzi pubblici?
Il sindaco vuole puntare su questa zona, ma secondo molti al momento la via è abbastanza “morta” , senza prendere in considerazione l’evento di Capodanno. Proprio per questo scendono in campo i protagonisti della movida napoletana: i baretti, o meglio i loro gestori.
La proposta è quella di trasferire i piccoli locali delle famose viuzze direttamente sul lungomare per unire il panorama mozzafiato ed il cuore del divertimento partenopeo. De Magistris è aperto a qualsiasi proposta e Marco Esposito (assessore al commercio ed alle attività produttive) ritiene tale iniziativa molto interessante.
Domani ci sarà il primo incontro con coloro che rappresentano i piccoli locali per analizzare l’intera situazione. Anche Anna Donati (assessore comunale alla mobilità e infrastrutture) crede che l’idea possa essere positiva.
Lo spostamento dei baretti non solo darebbe un nuovo volto al lungomare di Napoli, ma ridurrebbe drasticamente il caos di Chiaia.
L’incontro con i proprietari dei baretti fa schizzare al massimo le possibilità che il trasferimento avvenga davvero. Prima di poter prendere una definitiva decisione, Marco Esposito, parla di alcuni aspetti da prendere in considerazione:
“Ci sono tematiche serie da valutare con attenzione e carte alla mano basti pensare all’aspetto del trasporto pubblico, dei parcheggi o ancora dei servizi igienici e di tutti gli altri servizi che vanno ad affiancare il trasferimento dei locali sul lungomare.”
Inoltre, ricordiamo che il mattino ha lanciato un sondaggio per scoprire se i cittadini concordano sullo spostamento dei baretti della movida sul lungomare. Al momento, il 68% ha votato si ed il 32% ha votato no.