Come sappiamo, non solo la Eavbus, ma anche la società Anm naviga in cattive acque. I segni del dissesto si fanno sempre più evidenti e i disagi per i cittadini aumentano. A dare notizia, sono alcuni danni materiali agli autobus in circoalzione.
Dagli utenti sono arrivate le prime segnalazioni sul vero e proprio decadimento fisico di alcune delle autovetture dell'Anm. Si è riscontrato un serio problema sul raccordo Pianura-Soccavo: il tetto di un autobus si è staccato ed è andato a finire sulla strada, letteralmente volando. Per fortuna nessuna delle auto che si trovavano nelle vicinanze è stata colpita.
Inoltre, ad una delle fermate del C18, una sbarra di ferro, attaccata alla parte alta delle porte, è caduta mentre queste si chiudevano, continuando a pendere a metà fra l'interno e l'esterno dell'autobus stesso. Anche in questo caso, la fortuna ha voluto che nessuno si facesse male.
L'allarme è stato subito lanciato da Marco Sansone del coordinamento provinciale trasporti dell'Unione sindacale di base:
Siamo ridotti malissimo. La manutenzione fa quel che può, però manca tutto e si cerca di andare avanti ugualmente, anche mettendo in strada autobus che non potrebbero andarci. Noi ci sentiamo responsabili nei confronti dei passeggeri e degli altri utenti della strada: non sappiamo più cosa fare".
Una delle proposte avanzate riguarda la possibilità, da parte degli autisti, di rifiutarsi di uscire dagli stazionamenti, se le condizioni dei mezzi risultano essere troppo gravi. Ciò, però, significherebbe diminuire ancora di più il numero di bus in circolazione, come spiega lo stesso Sansone.
Il sindacato, però, propone la più semplice delle soluzioni: "si potrebbe, ad esempio, decidere di limitare i superminimi di alcuni dirigenti per trovare il denaro necessario alle riparazioni".