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Parte Amicar Sharing a Napoli, un nuovo modo per spostarsi in città all'insegna della sostenibilità e della condivisione dell'auto
Venerdì 15 aprile 2016 è stato presentato a Napoli il progetto Amicar Sharing, un modo solidale e sostenibile per lo spostamento cittadino. L'inaugurazione è avvenuta a Piazza Trieste e Trento.
Questo servizio garantirà la mobilità a tutti i cittadini che vorranno usufruire, in qualsiasi momento, di un'auto elettrica a basso impatto ambientale. Il veicolo amico dell'ambiente verrà anche condiviso da chi, come tanti, vuole aiutare il mondo e farlo diventare un posto più vivibile. Il servizio si integrerà perfettamente con il resto del trasporto urbano, senza interferire con il lavoro svolto dai taxi.
Questo è un progetto che mette Napoli sullo stesso piano di tante città europee che utilizzano questo tipo di mobilità. È un'idea nata dal precedente servizio di mobilità elettrica Ci.Ro, sviluppata dall'ente no profit "Napoli Città Intelligente", aiutata dall'amministrazione comunale di Napoli e dal gruppo di imprese sociali Gesco.
Come prenotare le auto
Per prenotare le auto elettriche sarà sufficiente scaricare un'app sullo smartphone o collegarsi al sito di Amicar. Sarà attivo dall'1 maggio e prevede una fase iniziale gratuita di sperimentazione. Le auto disponibili saranno 11: saranno 3 Kangoo van e 8 Zoe Renault. Per far par partire l'auto si dovrà utilizzare una tessera specifica da appoggiare sul lettore della colonnina di noleggio e potrà essere ritirata nei totem interattivi.
Ci saranno anche auto per il trasporto disabili.
Tariffe e punti di prelievo
Dopo la fase di sperimentazione, i prezzi varieranno a seconda del periodo dell'anno, a fasce orarie e a seconda delle modalità di utilizzo. Mediamente, il prezzo al minuto per il noleggio dovrebbe andare dagli 0,22 agli 0,35cent.
Attualmente, le colonnine Amicar sono 4: presso il Maschio Angioino, il Museo Archeologico Nazionale, il Parcheggio Brin e Piazza degli Artisti.
Ricordiamo che a Napoli è partito anche il servizio di taxi sharing.
Fonte foto: Repubblica.it