Scampia: si accendono le luci per rivendicare dignità

Scampia: un quartiere bistrattato, abbandonato e senza protezione, che salta agli onori delle cronache solo per episodi di violenza o per i consueti omicidi di camorra. E, nonostante i continui e reiterati appelli di tutta la cittadinanza, soprattutto degli abitanti del quartiere, lo Stato sembra non garantire le giuste misure di sicurezza per la popolazione.

Eppure Scampia non è solo camorra e criminalità. La scuola Eugenio Montale, l’asilo che purtroppo pochi giorni fa è stato protagonista di un grave episodio di cronaca nera, sarà ricordato solo in termini negativi. Come ben sappiamo, una settimana fa il pregiudicato Luigi Lucenti è  stato freddato proprio nel cortile della scuola, facendo sì che quest’ultima rimanesse deserta nei giorni a seguire.

La gente, però, non ci sta e rivendica la volontà, e l’esigenza, di far diventare Scampia un quartiere “normale“. Proprio ieri sera, nella scuola Eugenio Montale, sono state accese tutte le luci, iniziativa poi estesa a tutto il quartiere, per far capire che sì, Scampia c’è e pretende che i propri abitanti vivano senza più paure.

Proprio il Presidente dell’Ottava Municipalità, Angelo Pisan, ricorda che “qui ci sono delle forze straordinarie le realtà dell’associazionismo, come il Gridas e il Mammuth, sono fortissime. Questo quartiere, devastato da trent’anni di malapolitica, potrebbe diventare un volano di sviluppo per tutta la città”. Quante persone, però, sono a conoscenza di queste realtà? In pochi, così come sono pochi quelli che collaborano. Ad esempio, proprio a Scampia ci sono alcuni degli istituti scolastici più funzionali del capoluogo, ma sui principali media non se ne parla.

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“Ma servono investimenti“, ha affermato il vicesindaco, Tommaso Sodano, “al governo abbiamo chiesto impegni seri, come l’abbattimento delle Vele, simbolo del degrado di questo quartiere”.

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Scritto da Fabiana Bianchi
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