Tiano, un'ottima Macelleria-Braceria e tavola calda a Bacoli

Carne di qualità e tanta passione, ecco la nostra recensione della Braceria e Grilleria Tiano

A due passi dalla Casina Vanvitelliana del Fusaro c’è un piccolo locale. All’inizio sembra solo una macelleria, di quelle buone, ma approfondendo si rivela essere qualcosa di più.

I certificati che attestano la qualità e la provenienza delle carni sono tanti, scottona, chianina, maiale nero casertano, e molti altri. I polli sono quelli con la pelle gialla, ruspanti, come non se ne vedono più tanto in giro. Ambiente chiaro e luminoso. E poi entri nel retrobottega, posi la giacca, ordini da bere e torni fuori. I clienti si scelgono il pezzo, il punto di taglio, le dimensioni della porzione, in poche parole si preparano il piatto liberamente.

Il titolare, Enzo Tiano, giovane, ma macellaio da sempre, si è lanciato in questa avventura da meno di un anno con entusiasmo. In cucina, alla brace e ai fornelli Alessio Illiano, ai tavoli il sempre sorridente e gentilissimo Biagio.

Il locale non è grande, una trentina di coperti, luminoso, i toni sono chiari e lo stile dell’ambiente è decisamente informale. C’è la promessa di un’altra ventina di coperti quando saranno ottenuti i permessi per aprire anche un piccolo spazio all’aperto in un terrazzino adiacente al locale principale.

La carta riprende, nelle portate esposte, quanto detto prima: sono elencati i principali tipi di carni offerte, più alcuni misti, specialmente di maiale. Le principali portate della carta, dunque, sono legate ai tagli disponibili: fiorentina, costate da scottona o da carni irlandesi, costoletta, locena, pancetta fresca e salsicce di maialino nero, agnello toscano. I prezzi sono contenuti, la fiorentina ad esempio, in una pezzatura di circa 4-500 grammi può andare dai 14 ai 18 euro. La sera non si servono primi piatti.

Mentre si aspetta la cottura della carne, sfizioserie e contorni ci fanno compagnia. Verdure e frittura all’italiana rigorosamente artigianale. Fagioli alla messicana, friarielli, melenzane e altre verdure di stagione, fiori di zucca ripieni, crocchè e arancini di ottima fattura, lasciano assaporare una cucina tradizionale, senza pretese, anzi con una pretesa sola, essere per qualità della materia prima e per manifattura, all’altezza della carne che sta per arrivare in tavola. La carne. Cottura impeccabile, (forse solo la locena di maialino nero, tagliata troppo sottile, doveva cuocere leggermente di meno), manzo tenerissimo, maiale di gusto eccelso.

Ancora una volta senza pretese, anzi con una pretesa sola, offrire una brace di qualità, a prezzi concorrenziali per attirare un pubblico mediamente giovane.

Decisamente da migliorare l’offerta di vini, la carta si limita a due o tre etichette di base a prezzi contenuti, ma su carni come quelle servite in questo ristorante si devono potere accostare vini, ovviamente soprattutto rossi, di maggiore spessore e si deve offrire maggiore possibilità di scelta. Ma, mi dicono, ci stanno lavorando. Stesso discorso per le birre, dove un paio di etichette di birra artigianale, oltre a quella già in carta, non guasterebbero.

Non manca un’offerta ancora più informale nella direzione del panino da pub, con hamburger di chianina e altre possibilità di fast food di qualità, per catturare un pubblico che non vuole restare seduto troppo a lungo.

A pranzo, tutti i giorni, oltre alle carni, due primi a scelta e la possibilità di ordinare da asporto.