La Bella Addormentata rivive al Teatro Bellini in versione mediterranea [Recensione spettacolo]

Al Teatro Bellini va in scena una rivisitazione salentina del balletto de “La Bella Addormentata” su musiche di Caikovskij. Dove la principessa Aurora viene morsa da una tarantola…

Il Teatro Bellini di Napoli ci farà compiere, fino al 28 dicembre, un tuffo nel mondo della fiaba più celebre al mondo, La Bella Addormentata, scritta da Charles Perrault nel Seicento ma consacrata al successo dalla versione animata della Disney nel 1959. Le splendide musiche originali di Petr Il’ic Caikovskij, sulle cui note danzano 16 leggerissimi ed agili ballerini, trascinano inizialmente gli spettatori indietro nel tempo, creando la giusta atmosfera “da favola”. La più adatta per raccontare la storia della principessa Aurora che, a causa della maledizione di una strega, nel giorno del suo 16esimo compleanno, viene punta da un fuso e cade in un sonno eterno. Soltanto il vero amore espresso dal bacio di un principe azzurro potrà svegliarla, e riportare tutto all’armonia iniziale.

Questa è la fiaba che tutti noi conosciamo. Ma nella versione contemporanea del Balletto del Sud realizzata dal coreografo salentino Fredy Franzutti, la povera Aurora è una fresca ragazza mediterranea che nasce in un piccolo paese del Sud Italia negli anni ’40 (in particolare nel luogo più “orientale” di’Italia), dove le donne vestono di nero in tempi di guerra e si colorano di variopinti vestiti anni ’50 quando la guerra finisce e nei giovani si è diffuso lo “spirito americano”. Quando la piccola Aurora viene battezzata, la strega Carabosse, una vecchia chiromante specializzata in fatture ed esorcismi, non essendo stata invitata alla celebrazione decide di maledire il destino della bambina che, al compimento del suo 16esimo anno di vita, sarà punta da un fuso di una tessitrice. A tranquillizzare i disperai genitori è una zingarella che, seguendo il rito della tradizione pagana di quelle terre del Sud, esegue un incantesimo per proteggere Aurora.

Sedici anni dopo, quando la guerra è ormai finita e tutto il male sembra essere dimenticato, si celebra il compleanno di Aurora, tra canti e danze ispirate a quell’epoca così brillante e ricca di benessere. Ma la vecchia maga si autoinvita nuovamente alla celebrazione e porta con sé un funesto dono: una tarantola salentina che punge la giovane Aurora facendola cadere in un sonno eterno. La “tessitrice” della maledizione non era altro che un ragno che tesse ragnatele…

La vicenda prosegue nel più “classico” dei modi. Ma il principe azzurro, nella versione del Balletto del Sud, si trasforma in un aitante antropologo incuriosito dalle tradizioni popolari del luogo e che, durante le sue esplorazioni, incontra la Bella addormentata nel bosco. Basterà un bacio ed il suo amore vero per raggiungere il lieto fine. Agli spettatori la curiosità di sapere che fine avrà fatto la strega Carabosse…

Fredy Franzutti e la sua Bella Addormentata al Teatro Bellini di Napoli

L’operazione di rivisitazione compiuta da Franzutti è audace e stimolante, realizzata con l’intento di “rubare” dalla favola tradizionale di Perrault l’essenza del racconto e di trasportarla nella sua terra (il Salento) e di associarla alle leggende che le appartengono. Come il racconto dell’italiano Giambattista Basile che nella raccolta Lo cunto de li cunti narra di una principessa addormentata per un incantesimo nel meridione d’Italia. Al quale sembra essersi ispirato lo stesso Perrault.

La Bella Addormentata è la favola che preferivo durante la mia infanzia, e che tuttora considero “la fiaba”. Nel realizzarne una mia versione ho voluto avvicinarmi allo spirito leggero della storia, e insieme ho fatto sì che la favola stessa si avvicinasse a me e al mio mondo – nel modo più diretto e concreto: cronologicamente e geograficamente. Esprimo qui il particolare piacere di sapere che la produzione, viaggiando, rappresenta il tono mitico che, tra gli altri, in uno dei suoi scritti anche Marguerite Yourcenar vedeva nella mia terra, l’Oriente dell’Italia. Racconto, con la storia di Aurora, il tempo dei miei nonni, il tempo di mia madre, il mio tempo.

Insomma La Bella Addormentata è made in Italy, nello specifico ha le sue origini nel meridione d’Italia, di cui trasmette i colori, il sapore, le espressioni dei suoi abitanti, a tratti anche i suoi balli e le melodie contemporanee che si mescolano ai più classici e raffinati passi di danza. Sempre e rigorosamente sulle inconfondibili note di Caikovskij.

Per conoscere date, orari e prezzi dello spettacolo, consultare il nostro articolo su La Bella Addormentata.

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Scritto da Valentina D'Andrea
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