Diego – Non sarò mai un uomo comune al Piccolo Bellini di Napoli

locandina modificata di Diego al Piccolo Bellini

“Diego – Non sarò mai un uomo comune” racconta il tentativo di riscatto della città di Napoli attraverso il genio calcistico di Diego Armando Maradona

Il calcio come occasione di riscatto, ma anche forte anestetico per la popolazione napoletana: è questo il tema di fondo dello spettacolo “Diego – Non sarò mai un uomo comune” in scena la teatro Piccolo Bellini di Napoli.

La passione sportiva per il calcio, soprattutto nella nostra città, ha sempre assunto caratteri davvero particolari e profondi, soprattutto se si considera il periodo eccezionale in cui Napoli ha avuto tra i suoi protagonisti il calciatore Diego Armando Maradona.

Dios, El Pibe de Oro, Diego o come lo si voglia chiamare, è quasi sicuramente il più grande calciatore di tutti i tempi e, proprio attraverso le sue immense gesta sportive, la pièce teatrale vuole raccontare la storia di una Napoli sempre più allo sbando.

Lo spettacolo, messo in scena dalla Compagnia di Scampia, racconta alcune delle più drammatiche pagine della storia di Napoli. Dalla guerra dell’eroina al totonero, dalla chiusura dell’Italsider alla disoccupazione e all’inquinamento della Campania Felix: tutte questioni da cui il napoletano cerca un riscatto; riscatto che spesso riesce a trovare solo nel calcio ed in quel magico piede sinistro di Diego. Diego, l’argentino-napoletano che proviene dal basso, che riesce a capire i problemi di città che gli risulta essere molto vicina.

Siamo a metà degli anni ’80, nel 1984 per la precisione, anno in cui Maradona arriva a Napoli e sta per scrivere delle pagine che rimarranno nella storia.
Il 1984 è l’anno in cui Napoli è ancora una città “terremotata”, in cui la camorra e la corruzione politica la fanno da padrona, periodo in cui la disoccupazione raggiunge livelli elevatissimi e i giovani si rifugiano nell’eroina; siamo negli anni una delibera del governo dichiara Napoli una città ad alto rischio ambientale, il mare risulta molto inquinato ed in cui il totonero sembra essere l’unica salvezza.

scena di Diego al Piccolo Bellini

In questo quadro, l’arrivo del Pibe de Oro, il 5 luglio 1984, di quel ragazzo che ha conosciuto la miseria e la fame, rappresenta una vera e propria occasione di riscatto. Si tratta della “valvola di sfogo delle frustrazioni e delle tensioni del vivere quotidiano, esprime la ribellione al tic tac degli orologi, ai diktat della storia e all’ordinarietà dei giorni, colma quel vuoto originatosi col crollo delle ideologie, supplendo una politica ormai irrimediabilmente compromessa da troppi scandali, da una corruzione eretta a sistema e da connivenze varie”.

Nonostante il tutto possa apparire come una bella favola, in cui i problemi di un intero popolo possono essere risolti dalla magia di un piede sinistro, gli aspetti negativi non mancano e cominciano a prevalere. Come sempre accaduto nella storia, anche in questo caso il calcio viene politicizzato ed utilizzato dal potere per manipolare le masse ed addormentare le menti. La capacità di dissenso viene spenta ed anche Maradona, inconsapevolmente, diviene lo strumento di un sistema corrotto volto a spegnere le coscienze.

La tematica viene spiegata attraverso la storia d’amore fittizia tra due giovani, Lello e Tonia, che “provano a ritagliarsi un proprio piccolo angolino ma che risulteranno inevitabilmente schiacciati”.
Lo spettacolo è stato prodotto dal basso, attraverso un’operazione riuscita di crowdfunding, con cui 250 persone hanno acquistato il biglietto molti mesi prima del debutto per finanziare la compagnia.

Informazioni sullo spettacolo Diego – Non sarò mai un uomo comune

Quando: dal 20 al 30 marzo 2014
Dove: Piccolo Bellini, via Conte di Ruvo 14, Napoli
Orari:

  • recite dal giovedì alla domenica
  • feriali ore 21:15
  • domenica ore 18:00

Prezzi biglietti:

  • Over 30: intero 15 € (con Card Politeatro 10€)
  • Under 30: intero 10 € (con Card politeatro 6€)
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Scritto da Fabiana Bianchi
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